Metodo coltivazione zafferano

Metodo coltivazione zafferano

Il più grande coltivatore di zafferano è l'Iran da dove proviene quasi il 90% della produzione mondiale. Seguono la Spagna e la Grecia. In Italia si coltiva in particolare in Abruzzo, Marche e Sardegna.Lo zafferano si riproduce per clonazione dei bulbi, o cormi, e preferisce terreni leggermente scoscesi, drenanti e sabbiosi in modo da evitare ristagni di acqua.I bulbi sono in commercio anche online, preferibili quelli italiani che danno una migliore resa, e il prezzo per unità oscilla fra 0,40€ e 0,80€.Preparato il terreno con composto organico, in estate i bulbi si interrano ad una profondità di 10-15 cm e a distanza di 10-12 cm.La tecnica di coltivazione più diffusa è quella poliennale che prevede che i bulbi vengano prelevati dal terreno ad intervalli di 4-6 anni, durante il mese di giugno, ripuliti dalle parti secche, asciugati per alcuni giorni e dopo ripiantati. Poiché questo è un lavoro che si svolge tutto manualmente diventa troppo oneroso farlo tutti gli anni. Si può coltivare anche per uso domestico, su balconi e terrazzi, in grandi vasi, tenendo conto che per avere un minimo di produzione soddisfacente si deve poter mettere a dimora almeno una cinquantina di bulbi.
Fiore di zafferano

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Metodo di raccolta

Coltivazione dello zafferano In autunno il bulbo fiorisce, ogni bulbo produce da uno a sette fiori, ogni fiore tre stimmi. Il metodo di raccolta è il seguente. I fiori vengono raccolti di prima mattina, e sono recisi alla base manualmente utilizzando l'unghia del pollice e dell'indice. Nello stesso giorno si asportano i tre stimmi, attraverso un'operazione molto delicata che consiste nell'aprire il fiore, cercare il filo che tiene unito i tre stimmi e spezzarlo con le dita facendo ben attenzione a non rovinarli per non disperdere la preziosa spezia. Così raccolti gli stimmi vengono subito essiccati per la conservazione. L'essiccatura viene fatta con una fonte di calore di circa 40-50 gradi, possono essere usati specifici essiccatori elettrici, o semplicemente della brace. Successivamente la spezia viene conservata in contenitori ermetici ed è pronta per la commercializzazione o l'uso domestico.

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Guadagni coltivazione zafferano

Stimmi di zafferano Abbiamo visto che la produzione dello zafferano richiede un costo di manodopera rilevante perché la lavorazione è esclusivamente manuale. Per questo ancora oggi la maggiore produzione avviene in paesi dove il lavoro manuale abbonda ed è a basso costo.Pe produrre 1 grammo di spezia occorrono 120-140 fiori, indicativamente 1 grammo per ogni mq di terreno coltivato, quindi per 1 kg. di zafferano occorre sfiorire 120.000-150.000 fiori.In considerazione del costo della produzione, esclusivamente manuale, e della resa, lo zafferano viene commercializzato ad un prezzo molto alto, mediamente per la vendita all'ingrosso il prezzo varia fra i 10.000€ e i 14.000€ a kg.I prezzi più alti si registrano per la produzione italiana, che si presenta di maggiore qualità per la preparazione del terreno e per una coltivazione poliennale che si ripete sullo stesso terreno per non più di un triennio. Più bassi i prezzi per lo zafferano importato, in particolare dall'Iran, non solo per i costi della manodopera decisamente più contenuti, ma soprattutto per la minore qualità dovuta alle coltivazioni poliennali sullo stesso appezzamento di terreno per circa 6-7 anni.


Proprietà e uso

Pera aromatizzata allo zafferano Fin dall'antichità veniva utilizzato come pianta officinale, è ricco di vitamina B1 che è un antiossidante e aiuta la crescita, vitamina B2 utile per il metabolismo. In particolare è riconosciuta la grande efficacia di questa spezia contro i radicali liberi che sono causa dell'invecchiamento della pelle e pare anche di alcuni tumori. Per l'elevata presenza di crocetina, di safranale, e carotenoidi è un importante antidepressivo naturale. Infusi contenenti zafferano sono rimedi contro i dolori mestruali, insonnia e favoriscono la digestione.Utilizzato ad elevate quantità, oltre a 5 grammi, può avere effetti tossici, per cui si consiglia di non superare mai la dose di 1,5/2 grammi al giorno.Il suo uso in cucina risale ai tempi degli antichi egizi, e il suo classico colore giallo dorato e l'aroma, lo rendono versatile in vari piatti che vanno dagli antipasti ai dolci, secondo le tradizioni della cucina locale. In Italia si usa non solo nei classici risotti, ma anche in minestre, carni bianche e pesci. E' recente, ma sempre più diffuso, il suo utilizzo nei dolci.Considerato un afrodisiaco già al tempo dei greci, oggi si conferma che stimola l'energia sessuale.



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