Menta - Mentha suaveolens
La Menta è una delle piante aromatiche più diffuse e coltivate, soprattutto per il fatto che gli oli essenziali in essa contenuti vengono utilizzati in farmaci, collutori, caramelle, dentifrici, oli da bagno, shampoo; oltre a questo le foglie fresche vengono molto utilizzate in cucina e nella preparazione di liquori e cocktails. Il genere mentha, appartenente alla famiglia delle lamiaceae, conta circa una quindicina di specie, e molti ibridi, sia dovuti alla coltivazione umana, sia avvenuti casualmente in natura. Sono piante diffuse in tutto il mondo, con alcune specie originarie anche della nostra penisola, e che quindi possiamo trovare allo stato selvatico. Sono piante erbacee perenni, con dimensioni che vanno dai pochi centimetri, fino a quasi un metro di altezza; questa pianta ha fusti a sezione quadrata, abbastanza ramificati, che danno origine a piccoli cespuglietti o ad ampie macchie di fusti eretti. La base dei fusti sviluppa facilmente degli stoloni, attraverso i quali rapidamente diviene una pianta tappezzante, spesso addirittura infestante; si tratta di una pianta a rapido sviluppo, quindi anche se amiamo la menta e ne vogliamo avere sempre tante foglie fresche, non è conveniente porne a dimora molti esemplari, o troveremo l’aiuola delle aromatiche rapidamente invasa dalla menta. Le foglie di menta hanno forme varie, da ovali non più lunghe di un centimetro, a lanceolate lunghe fino a 3-5 cm; hanno la punta rivolta verso il basso, un colore verde chiaro, e venature vistose, che le rendono quasi rugose. Molte specie presentano foglioline ricoperte da una sottile peluria delicata. La menta vegeta al meglio durante i mesi primaverili ed estivi, durante i mesi più freddi può capitare che la parte aerea dissecchi, per rigermogliare senza problemi in primavera.
Specie diffusa allo stato naturale in tutto l’emisfero settentrionale, la menta arvensis è di dimensioni medie, che vanno dai 25 ai 65 cm di altezza; i fusti sottili sono eretti, scarsamente ramificati; le foglie sono lanceolate, con margine dentellato, di colore verde scuro, ricoperte da una sottile peluria, con pagina liscia. I fiori sono tubolari, di colore rosa pallido o lilla, e sbocciano in corimbi, all’ascella fogliare, lungo gran parte dell’altezza dei fusti, in estate. Le foglie hanno un forte aroma, con un retrogusto amarognolo, e vengono utilizzate anche crude in cucina, in insalate o liquori; questa tipologia si utilizza anche come pianta medicinale, grazie alle sue intense proprietà antisettiche.
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Specie originaria dell’Europa, sembra essere un ibrido naturale, e viene coltivata in tutto il mondo; le foglie sono lanceolate, rugose, attraversate da evidenti venature, di colore verde brillante. Pianta perenne, che può raggiungere i 70 cm di altezza, presenta fusti ramificati, di colore scuro, e in estate produce piccoli fiori tubolari, chiari, riuniti in mazzetti tondeggianti, all’apice dei fusti. Questa varietà è molto popolare, grazie all’alto contenuto di mentolo, che la rende adatta come aromatizzante, anche per preparare tisane. L’aroma è decisamente molto intenso, e quindi in genere la menta piperita viene utilizzata come aromatizzante in caramelle o altri prodotti; minore è l’utilizzo di questa pianta in cucina, in quanto il suo aroma sovrasta eccessivamente il sapore dei cibi.
Pianta erbacea perenne, originaria dell’area mediterranea; in effetti si tratta della menta più comune in cucina, quella che si utilizza per le melanzane o per il mojito; ha fusti sottili, ramificati solo nella parte alta, eretti e rigidi, che possono raggiungere i 40-60 cm di altezza; le foglie sono lanceolate, rugose, rivolte verso il basso, di colore verde brillante; si tratta di una pianta presente in Italia anche in natura, che tende a divenire infestante. L’aroma è intenso, accompagnato da un sentore erbaceo, molto gradevole. In estate all’apice dei fusti sbocciano piccoli fiorellini tubolari, di colore rosa chiaro, riuniti in lunghe spighe. Molto simile a questa varietà è anche mentha spicata, una specie originaria dell’Europa, presente in Italia allo stato selvatico, e anche coltivata, ha fiori bianchi.
Conosciuta anche come mentha tomentosa, o mentha incana, è una delle varietà di menta dalle dimensioni maggiori, originaria dell’Europa e dell’Asia; produce sottili fusti eretti, che possono raggiungere il metro di altezza, leggermente ramificati nella parte alta, che portano lunghe foglie rivolte verso il basso, rugose, di colore verde chiaro; i fiori sbocciano in piena estate, riuniti in lunghe pannocchie e sono di colore rosa chiaro. Aroma intenso, pianta utilizzata anche in cucina.
Presenta fusti eretti, scarsamente ramificati, che portano ampie foglie ovali o tondeggianti, con margine dentellato, ricoperte da una sottile peluria, che le rende ruvide al tatto; menta suaveolens è diffusa in natura in tutta Europa e nell’area mediterranea. I fiori sbocciano n estate, in sottili spighe e sono in genere bianchi o rosati. Le foglie sono abbastanza aromatiche, meno di quelle di menta viridis, e vengono molto utilizzate in cucina, soprattutto nell’Africa settentrionale, perché il loro sapore sovrasta meno gli altri cibi, rispetto a quello di altre foglie. La menta suaveolens si utilizza anche per infusi e tisane.
La menta che possiamo trovare in vivaio appartiene in genere a varietà bride o cultivar, ma condivide con le altre specie presenti in Italia le sue esigenze di coltivazione; in natura è quasi una pianta acquatica, nel senso che predilige per il suo sviluppo luoghi freschi e umidi; si tratta però di una pianta molto adattabile, e resistente anche in condizioni poco favorevoli, anzi, se coltivata in clima caldo ed asciutto, tende a manifestare maggiori quantità di oli essenziali nel fogliame, acquisendo quindi un maggiore aroma. In genere la menta viene coltivata in piena terra, in un luogo ben soleggiato, con un terreno fresco e ricco, senza manifestare grandi necessità; al momento dell’impianto, lavoriamo bene il terreno, arricchendolo con poco stallatico, e alleggerendolo con della sabbia, per migliorarne il drenaggio. Fatto questo, poniamo a dimora la nostra pianta e annaffiamo; successive annaffiature si forniranno quando il terreno risulta asciutto, fino a che la pianta non avrà dimostrato di riuscire a svilupparsi senza problemi. In seguito si interviene solo in caso di particolari periodi siccitosi, in cui le pianta manifestano la loro necessità di acqua avvizzendo. La menta non è una pianta delicata o difficile da coltivare, anzi, con il passare degli anni tende a divenire invasiva. Se abbiamo una piccola aiola, sarebbe opportuno interrare questa pianta direttamente con tutto il vaso in cui è contenuta, in modo che funga da barriera ad un eccessivo sviluppo degli stoloni. Dopo la fioritura, è opportuno potare i cespugli, quasi a livello del terreno, per promuovere una vegetazione più densa e compatta.
La menta emana un forte aroma, che tiene lontani alcuni insetti, ma non tutti; le lumache, ad esempio, sono incredibilmente ghiotte delle foglie, e sarebbe bene tenerle lontane dalle giovani piantine, che altrimenti possono venire completamente divorate; se abbiamo un bel cespuglio di erba invece, non ci dovremo preoccupare di questi animali, in quanto non riusciranno mai a scalfire l’ammasso di foglie.
Altri parassiti, presenti soprattutto a inizio primavera, gli afidi, che tendono però a diminuire di numero quando il clima diviene caldo ed asciutto; se l’infestazione è contenuta, spesso è sufficiente irrigare le foglie dall’alto con un getto intenso, per far desistere gli afidi dal posarsi nuovamente sulla nostra pianta.
Il parassita di cui più ci dobbiamo preoccupare se coltiviamo questa varietà è invece un fungo, chiamato puccinia menthae, ovvero il fungo della cosiddetta ruggine: causa su fusti e foglie piccoli puntini arancioni, simili appunto a ruggine del ferro; le piante colpite deperiscono e le foglie affette non vengono utilizzate per l’alimentazione. Anche in questo caso, se abbiamo un’ampia colonia di piante, rimuoviamo le piante infette, e bruciamole; se invece la puccinia ha attaccato la nostra minuscola pianta, allora trattiamo con un fungicida sistemico, ed evitiamo di raccogliere la menta per almeno un paio di settimane.
La gran parte delle specie e varietà coltivate in giardino tendono a produrre grandi quantità di semi; purtroppo spesso tali semi non sono fertili, oppure tagliamo la gran parte dei fusti prima che i semi siano maturi, per utilizzare le foglie. Oltre a questo, la quasi totalità elle piante che troviamo in vivaio sono ibride, e quindi dai loro semi difficilmente potremo ottenere piante identiche a quella che li ha prodotti.
Per questo motivo, la menta viene più spesso propagata per divisione dei cespi, o anche per talea. Ogni singola pianta produce numerosissimi stoloni laterali, dai quali vengono originati nuovi fusti, e quindi nuove piante; risulta quindi abbastanza semplice, in autunno, prelevare dai lati del cespo, delle nuove piante, prodotte al termine degli stoloni; oppure, sempre in autunno, possiamo dissotterrare le nostre piante e dividere il cespo in più porzioni, contenenti fusti e radici, che andremo in seguito a porre a dimora singolarmente, ottenendo così nuove piante di menta, perfettamente identiche a quelle da cui abbiamo prelevato le porzioni di cespo.
La gran parte delle varietà e specie presenti in Europa allo stato naturale vengono anche utilizzate in cucina, in particolare si utilizza mentha viridis, mentha spicata, mentha piperita e mentha pulegium (meglio nota come mentuccia, una delle mente di dimensioni più contenute), assieme a tutti i vari ibridi e cultivar che possiamo trovare in vivaio. L’utilizzo più conosciuto si ha nel mojito, che sicuramente non è di origine italiana, ma proviene da Cuba, dove il cocktail, a base di zucchero di canna, rum e lime, viene addizionato di foglie fresche di mentha spicata; in Italia in genere il mojito si prepara con mentha viridis, più facilmente disponibile nel nostro paese. Nella cucina tradizionale italiana questa pianta viene utilizzata per accompagnare le carni, oppure con le verdure, in particolare melanzane e zucchine; le foglie si utilizzano fresche o disseccate, oppure vengono congelate. Nell’Europa settentrionale e centrale è molto gradito anche l’utilizzo della mentha fresca in insalata, utilizzo abbastanza originale per la cucina italiana, che in genere difficilmente mescola le erbe aromatiche alle verdure da foglia da mangiare crude.
Questa pianta contiene grandi quantità di mentolo, un olio essenziale di cui tutti conoscono il tipico aroma, in quanto viene utilizzato per caramelle, chewing-gum, collutori, dentifrici; tale olio essenziale manifesta proprietà antisettiche e rinfrescanti, ed è questo il motivo per cui entra in prodotti che vengono utilizzati per la pulizia del cavo orale. In effetti le varie specie di menta vengono utilizzate anche in erboristeria, secche in infusi, o anche sotto forma di oli essenziali, nei casi di problemi digestivi o di alitosi, ma anche per alleviare la tosse e la congestione nasale, o anche per problemi mestruali.