Pitosforo

Coltivazione

Il Pitosforo non è un arbusto difficile da coltivare, soprattutto alcune specie; per questo motivo si è ampiamente diffuso in Europa, dove viene utilizzato per formare ampie siepi a rapido accrescimento. Si tratta di una pianta rustica, che da adulta tende ad accontentarsi delle piogge. Nel periodo primaverile ed estivo però è consigliabile evitare di lasciare il terreno asciutto per lunghi periodi di tempo, cosa che potrebbe causare un aspetto spento di tutto il fogliame. Si annaffia quindi con regolarità, evitando però di inzuppare eccessivamente il terreno. Non serve annaffiare ogni giorno, piuttosto è consigliabile fornire le irrigazioni solo quando il terriccio di coltivazione risulta ben asciutto. Nel caso di esemplari coltivati in vaso è bene annaffiare più spesso, soprattutto durante le giornate più torride dell'estate.
Pitosforo foglie variegate

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Terreno

Varietà pitosforo Il Pitosforo è una pianta che si adatta abbastanza bene alle classiche condizioni presenti nei giardini italiani. Necessita però di un terreno abbastanza ben drenato, che permetta all'acqua delle annaffiature di scorrere via, senza ristagnare in modo eccessivo. Per evitare però che le radici dissecchino è possibile pacciamare il terreno, utilizzando foglie secche o lapillo vulcanico. In questo modo si evita anche che ai piedi dell'arbusto si sviluppino piante infestanti, particolarmente dannose. Il Pitosforo è un arbusto versatile, che si può utilizzare per produrre siepi di diverse misure, o che può anche essere lasciato in posizione singola, approfittando del suo portamento tondeggiante. Per le siepi in genere si utilizza Pittosporum tobira, dallo sviluppo molto rapido, che va potato con regolarità ogni anno. Come esemplare singolo, o nel bordo misto, si utilizza in genere Pittosporum tenuifolium, nelle varietà variegate; questa specie è meno rustica, ma ha un aspetto più decorativo e delicato.

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Concimare

Siepe pittosporo Il Pitosforo ha uno sviluppo abbastanza veloce, soprattutto per le specie più rustiche. Per questo motivo è opportuno procedere alla fertilizzazione, almeno un paio di volte all'anno. Si preferisce in genere fornire del concime granulare a lenta cessione, che va sparso ai piedi della pianta, o della siepe, a fine inverno e ad inizio autunno. Le piogge e le annaffiature penseranno a disciogliere la corretta quantità di fertilizzante proprio quando è più necessario, mantenendo il terreno sempre ricco e fertile. Le piante coltivate in vaso necessitano periodicamente di essere trasferite in un contenitore più ampio, o si rischia che le radici non trovino nutrimento per sostentare la pianta. In questi casi conviene sostituire tutto il terriccio presente nel contenitore, scegliendone un tipo ricco e molto ben drenato.


Pitosforo: Parassiti e malattie

Varietà foglie chiare Le specie più diffuse di Pitosforo amano vivere in pieno sole o anche a mezz'ombra; è essenziale che ricevano almeno alcune ore di sole diretto ogni giorno, cosa che favorisce lo sviluppo del fogliame e la fioritura. Il Pittosporum tenuifolium è adatto a vivere a mezz'ombra, lontano dal caldo sole estivo. Le piante di Pitosforo sono abbastanza resistenti ai parassiti animali e fungini, anche se possono occasionalmente soffrire per il loro attacco. Il problema principale riguarda i terreni pesanti, dove l'acqua non scorre via, lasciando le radici umide a lungo; in queste situazioni si sviluppano facilmente marciumi radicali, che possono compromettere l'intero arbusto. Se le foglie appassiscono invece si tratta di scarsa irrigazione, problema cui conviene rapidamente porre rimedio. Occasionalmente gli afidi possono annidarsi tra le foglie della pianta, cosa che avviene soprattutto in primavera, in presenza di teneri germogli. Il problema si risolve con appositi insetticidi.