Magnolia a foglie caduche
Il nome latino è Magnolia x soulangeana, e quel piccolo simbolo tra i due termini ci ricorda che si tratta di un ibrido; in effetti è una delle magnolie da fiore più coltivate in giardino, per la stupenda fioritura che avviene tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera. Si tratta di un ibrido tra due specie di origine cinese, Magnolia denudata e Magnolia liliiflora, che vennero incrociate già nell’800; dl primo ibrido ebbero origine nei decenni varie cultivar, di cui se ne contano oggi alcune decine.
Si tratta di un arbusto di grandi dimensioni, o di un piccolo albero, a crescita abbastanza lenta, con foglie caduche, ampie, ovali, coriacee, lucide, di colore verde chiaro; a fine inverno, all’apice dei rami ancora spogli, spuntano lunghi boccioli affilati, da cui sbocceranno grandi fiori a coppa, di colore bianco, rosa, o viola, spesso con la parte interna ed esterna dei petali di colore contrastante; l’effetto della fioritura delle magnolie è eccezionale, anche perché avviene sul legno nudo, ancora privo di foglie; il fogliame spunta durante la fioritura, e rimane sulla pianta fino all’autunno.
Le magnolie sono piante eleganti e, nonostante siano abbastanza delicate, non necessitano di grandi cure, sono quindi indicate anche a coloro che non riescono a trovare molto tempo da dedicare al giardino; possono venire coltivate anche in vaso, disponendo di contenitori sufficientemente capienti per poter contenere l’apparato radicale senza dover rinvasare spesso la pianta.
Una tra le caratteristiche che rendono le magnolie di coltivazione abbastanza difficile, consiste nel fatto che il loro apparato radicale è abbastanza delicato, e non tollera di essere rinvasato, spostato, potato o rovinato; un rinvaso o lo spostamento di un arbusto di magnolia, anche se fatto con tutte le cure necessarie al caso, può provocare la totale mancanza di fioriture per l’anno successivo. Per questo motivo è sempre bene maneggiare con cura queste piante, e cercare di evitare di spostarle senza motivo valido.
Si pongono a dimora in un buon terriccio fresco e torboso, che mantenga leggermente l’umidità, senza essere compatto e stagnante; sembrano tollerare abbastanza bene i terreni alcalini, anche se prediligono un substrato leggermente acido.
Per posizionare una pianta di questo genere a foglie
caduche in giardino si sceglie un luogo ben soleggiato, e possibilmente abbastanza riparato dai venti freddi invernali, che potrebbero rovinare i boccioli, che spuntano già in febbraio o marzo; se viviamo in una zona con estati molto calde ed asciutte, scegliamo un luogo che in estate sia leggermente ombreggiato, soprattutto nelle ore più calde del giorno. Capita spesso di vedere delle magnolie posizionate al di sotto di alti alberi a foglie caduche: in questo modo le piante potranno godere del sole in inverno ed in primavera, ma saranno riparate dall’ombra fresca degli alberi in luglio.
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Come detto prima, si tratta di piante leggermente delicate, ma che richiedono poche cure; una volta stabilitesi a dimora, possiamo scordarcene, a meno che il clima non sia particolarmente siccitoso. I giovani esemplari si pongono a dimora in un buon terriccio fresco, torboso, ma anche ben drenato, preparato mescolando la terra del giardino con poco stallatico, della torba e poca sabbia, lavorando poi in profondità; le piante da poco a dimora tendono a necessitare di un tutore, che andrà posto cercando di non rovinare le radici sottostanti.
Durante l’estate gli esemplari da poco a dimora gradiranno annaffiature sporadiche, da fornire quando il terreno è ben asciutto, soprattutto nei periodi molto caldi o privi di piogge. Gli esemplari a dimora da tempo tendono ad accontentarsi delle piogge, anche se è opportuno vigilare, soprattutto tra la fine dell’inverno ed in estate, per evitare di lasciare l’arbusto completamente all’asciutto per periodi d tempo molto lunghi.
Verso la fine dell’inverno si sparge attorno alla pianta del concime granulare a lenta cessione, e la stessa operazione si pratica a fine estate, per garantire un giusto quantitativo di Sali minerali nel terreno. Queste piante non necessitano di potatura alcuna, in quanto da un lato soffrono se vengono asportate grandi quantità di ramificazioni, dall’altro, i tagli tendono a rimarginarsi con difficoltà, lasciando una sorta di porta spalancata a batteri, virus e funghi di ogni genere; una pianta di
magnolia soulangeana potata drasticamente può anche morire in seguito all’operazione di potatura. In genere si interviene soltanto negli esemplari giovani, con leggeri tagli atti ad impostare la chioma della pianta, in estate, e comunque dopo la fioritura. Potature praticate a fine inverno o in autunno spesso portano a rimuovere la gran parte dei fiori, che vengono prodotti all’apice dei rami.
Oltre alle magnolie soulangeane, molto diffuse in coltivazione, esistono altre specie di magnolie a foglie caduche che produce fiori prima del fogliame, a fine inverno; la più famosa è sicuramente la Magnolia stellata, arbusto o piccolo albero di origine giapponese, con fiori a stella, di colore candido. Nei vivai si trova anche la specie originaria da cui deriva la specie chiamata soulangeana, la Magnolia liliiflora, che presenta una fioritura simile all’ibrido, anche se molto meno appariscente. Anche la Magnolia sinensis è un bellissimo arbusto imponente, a foglie caduche, con grandi fiori a coppa, di colore candido. Se desiderate quindi rendere il vostro giardino un ambiente accogliente, vivace, colorato e bello da vivere, la coltivazione della magnolia è un'ottima soluzione per ottenere il risultato che tanto desiderate.
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