Orto ad ottobre

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Orto ad ottobre

In questo mese si entra decisamente nell’autunno e la natura si prepara all’arrivo del freddo. Il fogliame di molti alberi comincia ad arrossarsi e cadere; le ore di luce diminuiscono e anche le temperature si abbassano sensibilmente. Le piogge si fanno più frequenti, molti vegetali entrano in riposo vegetativo, altri arrivano invece all’apice della propria produzione.

Per l’orticoltore in questo mese vi sono molte lavorazioni: si tratta in molti casi di portare a termine le coltivazioni intraprese nell’annata. D’altra parte è anche indispensabile preparare gli appezzamenti per l’inverno e per la primavera a venire.

oto ottobre

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Raccolta

raccolto ottobre Ad ottobre si possono raccogliere ancora molti ortaggi. Si consiglia di procedere al mattino presto, in una giornata asciutta. Lasceremo poi il prodotto al sole, in un luogo possibilmente arieggiato, fino alla sera per poi procedere allo stoccaggio: eviteremo così pericolose marcescenze. Le radici in generale (carote, rape, ravanelli, pastinache) vanno poste al buio in una cantina asciutta, dopo aver tagliato le foglie.

Raccogliamo gli ultimi pomodori: eliminiamo gli steli e bruciamoli, evitando la diffusione di crittogame. Intrecciamo i rami delle varietà da appendere e lasciamoli poi all’esterno, in una zona soleggiata, ad asciugare: saranno disponibili per tutto l’inverno.

Le zucche e zucchine lunghe vanno raccolte e lasciate asciugare all’aria per una settimana, senza che si tocchino tra di loro. Con i peperoncini si possono fare delle collane con ago e filo e lasciar asciugare al sole.


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Imbianchimento e raccolta legumi

imbianchimento porro In questo periodo si procede anche con l’imbianchimento di molti ortaggi: radicchi, finocchio, indivia, scarola, porro, cardo. Per questi ultimi si può procedere alla maniera tradizionale cioè ricoprendoli quasi totalmente con la terra per almeno una settimana. Una alternativa per l’orto familiare consiste nel coprire con un grande vaso (otturando accuratamente il foro di scolo): non deve assolutamente entrare la luce.

Per ortaggi più bassi (in particolare le insalate) si può procedere coprendo tutta la zona con uno spesso strato di foglie o paglia. Molte volte è sufficiente un doppio strato di tessuto non tessuto.

Se il tempo fosse asciutto in molti casi viene usata anche la carta di giornale, legata intorno al cespo.

È anche il momento di raccogliere i baccelli secchi dei fagioli: sgraniamoli attentamente e lasciamoli asciugare all’aria aperta per almeno un giorno.


Semine e impianti

Abbiamo ancora tutto il tempo per organizzare l’appezzamento e ottenere buoni raccolti invernali e all’inizio della primavera. Possiamo mettere a dimora dell’aglio rosa, l’erba cipollina, la cipolla bianca, cavoli, cavolo verza, indivia, radicchi, ravanelli, finocchi, spinaci, insalata da taglio.

È possibile procedere anche con molte semine. Il consiglio è però di procedere al coperto: le temperature più alte e il controllo dell’umidità saranno un grande aiuto per una veloce germinazione. Possiamo fare uso di semenzai o di vassoi alveolari. Le semine che riusciranno meglio saranno quella del cavolo cappuccio, della cipolla, del cavolo verza, della cicoria, del finocchio, dell’indivia, di vari tipi di lattuga, della fava e del ravanello. Nel caso si voglia provare la semina a dimora si consiglia di coprire l’area con del tessuto non tessuto, specialmente nelle ore notturne.


Preparazione per l’anno successivo

cavoli autunno Queste lavorazioni possono essere cominciate in settembre (al Nord) e continuate fino a novembre inoltrato (specialmente nel Mezzogiorno). Mettiamoci all’opera in maniera scalare riordinando le varie zone mano a mano che le coltivazioni si esauriscono. Togliamo i sostegni, disinfettiamoli e poniamoli al riparo.

Ripuliamo l’appezzamento dai residui, distribuiamo un’abbondante dose di stallatico maturo e inglobiamo con una profonda vangatura. Se abbiamo avuto problemi con insetti terricoli è il momento giusto per distribuire i prodotti per la disinfestazione. L’ideale è lasciar riposare tutto l’inverno le zolle intatte, lasciandole all’aria: i batteri introdotti con l’ammendante renderanno disponibili le sostanze nutritive.

Una piccola parte, sminuzzata finemente, può essere impiegata per le coltivazioni che daranno raccolto in inverno o ad inizio primavera. Volendo, a questo scopo, possiamo montare dei tunnel.



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