Vasi per orchidee

vedi anche: Orchidee

Orchidee Phalaenopsis: quali vasi scegliere?

Quando pensiamo ad un'orchidea, l'immagine che prende forma nella nostra testa è probabilmente quella della Phalaenopsis, una delle specie più diffuse e conosciute al mondo. Con i fiori dalla tipica forma a farfalla (il nome deriva dal greco e significa appunto "simile ad una farfalla") e le foglie di un colore verde intenso, questa orchidea ha tutte le carte in regola per fare bella mostra di sé nelle nostre abitazioni. Il problema sorge nel momento in cui bisogna prendersene cura e forse non tutti sanno che uno degli aspetti di cui tenere principalmente conto, ancor prima dell'esposizione, dell'annaffiatura e della concimazione, riguarda i vasi. La tipologia più indicata è costituita dai contenitori in plastica opaca o trasparente; questi vasi, infatti, permettono una migliore illuminazione e traspirazione delle radici, oltre a dare la possibilità di prestare maggiore attenzione alle condizioni della loro salute.
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Quando e come rinvasare?

Phalaenopsis schilleriana Una volta appurato che il vaso della nostra orchidea non è quello più adatto, è necessario procedere alla sua sostituzione. Questa operazione, però, non può essere effettuata in qualsiasi momento, ma è indispensabile rispettare modi e tempi ben precisi. Innanzitutto il periodo più indicato è in tarda primavera, subito dopo il termine della fioritura o comunque quando nascono nuove radici. Quanto alle modalità, un primo accorgimento da adottare è quello di bagnare la pianta, in modo da rendere flessibili le radici ed evitarne la rottura; esse vanno poi ripulite, tagliando quelle secche o marce con forbici disinfettate con alcool (o, in mancanza di questo, varechina), e infine cosparse di una polvere fungicida. Ultimata questa fase, l'orchidea può essere sistemata nel nuovo vaso, all'interno del quale sarà stata precedentemente posta una piccola quantità di terriccio; le radici vanno appoggiate delicatamente e ricoperte con altro terriccio. È consigliabile attendere almeno una settimana prima di annaffiare, in modo che le parti tagliate abbiano il tempo di cicatrizzarsi.

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Come prendersi cura delle orchidee

Phalaenopsis gigantea Dopo aver esaminato l'importanza dei vasi, non resta che accennare brevemente alle cure da prestare a questo splendido fiore.Essendo prevalentemente originarie dei paesi tropicali, le orchidee prediligono gli ambiente umidi (con una temperatura compresa tra i 16 e i 24 gradi) e luminosi, ma è bene evitare la luce diretta del sole.L'annaffiatura varia a seconda del periodo dell'anno: in estate può essere effettuata anche due o tre volte alla settimana, mentre in inverno ne basta una; la cosa essenziale è evitare che il terreno resti completamente asciutto o, al contrario, che si creino ristagni d'acqua. Per assicurare la giusta dose di umidità, è bene ricorrere alla nebulizzazione delle foglie, ma non dei fiori. Attenzione, però, al tipo di acqua: meglio preferire acqua demineralizzata (quella che si trova nelle vaschette dei condizionatori o delle asciugatrici).La concimazione va eseguita dopo l'annaffiatura, senza esagerare con le quantità, e dev'essere sospesa in inverno.


Vasi per orchidee: La riproduzione: missione impossibile?

Keiki su stelo Per chi è dotato di pollice verde e vuole spingersi oltre, perché non tentare di riprodurre le bellissime orchidee? Il procedimento più utilizzato è quella della divisione; esso consiste nello staccare i nuovi getti (i cosiddetti "keiki") una volta cresciuti abbastanza da dotarsi di radici proprie e rinvasarli separatamente. Si tratta di una tecnica agamica ovvero un tipo di moltiplicazione che permette di ottenere piante identiche a quella che le ha generate.Un'altra tecnica vede la riproduzione tramite semi, i quali vengono trasportati dal vento (o prelevati artificialmente dall'uomo) e possono dar vita ad una pianta con caratteristiche diverse rispetto a quella originaria. Una modalità dall'indubbio fascino, ma che può aver luogo solo in presenza di particolari elementi nutritivi.In entrambi i casi, la coltivazione non è semplice e richiede tempi piuttosto lunghi, ma è una sfida che può regalare grandi soddisfazioni.



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