gymnocalycium

I Gymnocalycium, nonostante il nome abbastanza strano, sono tra le cactacee più diffuse, tra i collezionisti e non solo; provengono dall’America meridionale, e ne esistono decine di specie, la gran parte delle quali sono disponibili in vivaio o nei negozi per cactofili. Hanno crescita abbastanza lenta, quindi è frequente trovarne esemplari di dimensioni contenute, che non superano i 4-5cm di diametro; i fusti sono tondeggianti, talvolta brevemente colonnari. Il fusto presenta costolature evidenti, ed areole con spine di dimensione varia a seconda della specie.

La gran parte delle specie producono esemplari singoli, solo raramente o in alcune specie, è possibile che producano polloni laterali, dando origine a piccole colonie. Il successo in coltivazione dei gymnocalycium è dovuto al fatto che in primavera producono, all’apice del fusto, piccoli fiori, di colore rosato, rosso, bianco o giallo.

I fiori hanno particolare calice privo di spine o di peluria, da questo deriva il nome, infatti gymnocalycium significa a calice nudo.

gymnocalycium

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Coltivare i Gymnocalycium

gymnocalyciumQueste cactacee provengono da zone con clima invernale asciutto o arido, con primavera ed autunno abbastanza umidi ed estati secche; temono temperature inferiori ai 3-4°C, quindi è consigliabile coltivarli in serra fredda o comunque in luogo riparato. Se volete un gymnocalycium sano e fiorifero ricordatevi di permettere alla pianta di entrare in riposo vegetativo durante l’inverno, evitando di portarla in casa, dove il clima è “primaverile” per tutto l’arco dell’anno. Se non possedete una serra fredda, sistemate le piante sul balcone o su un davanzale luminoso, coprendole con agritessuto, per evitare che siano esposte a gelate.

Come avviene per la gran parte delle cactacee, anche i gymnocalycium amano un terreno poroso e molto ben drenato, non eccessivamente fertile; si prepara un substrato di coltivazione mescolando del terriccio universale con sabbia e pietra pomice grossolana, in modo da ottenere un terreno molto ben permeabile, dove sia difficile il crearsi di ristagni idrici.

DA aprile fino ad agosto forniamo ai nostri gymnocalycium acqua e nutrimento: ogni volta che il terreno è completamente asciutto forniamo acqua, avendo cura di bagnare a fondo il terriccio; ogni 12-15 giorni aggiungiamo all’acqua delle annaffiature del fertilizzante per piante grasse, povero in azoto.

Le piante hanno sviluppo lento, quindi possono trovare posto in un vaso di circa uno o due centimetri di diametro più grande rispetto al diametro della pianta; quando il fusto si avvicina al bordo del contenitore è il momento di rinvasare la pianta, scegliendo un vaso di poco più grande del precedente, riempito con terriccio poroso e ben drenato. I rinvasi delle cactacee si praticano in autunno, prima di ricoverarle per l’inverno, o a fine inverno.

  • Gymnocalycium andreae al genere gymnocalycium appartengono circa settanta specie di cactacee di piccole dimensioni, originarie dell'America meridionale; hanno in genere corpo globoso, o brevemente allungato, e raggiungono ...

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I gymnocalycium e il sole

gymnocalyciumMolte cactacee amano il sole pieno per la gran parte dell’anno, la maggior parte delle specie di gymnocalycium invece sono piante da mezz’ombra; posizioniamoli quindi in un luogo molto luminoso, dove possano godere di qualche ora di sole diretto, nella parte più fresca della giornata, quindi possibilmente al mattino.

Queste piante in natura vivono in zone aride, ma non nel deserto; quindi sono abituate a dimorare vicino a arbusti, erbacee perenni o altre piante, che provvedono a una certa quantità di ombreggiatura durante le ore in cui il sole è cocente.

Posizionando un gymnocalycium al sole completo non rischiamo di uccidere la pianta, però con buona probabilità andremo a scottare l’epidermide del fusto, che potrebbe assumere colorazioni strane, bronzee o marroni.

I Gymnocalycium e l’innesto

Sicuramente tutti noi ne abbiamo visto uno, un piccolo cactus spinoso, così strano e particolare che di sicuro ce lo ricordiamo, perché era di colore rosso, giallo, rosa.

Per qualche strano motivo i Gymnocalycium (in particolare quelli appartenenti alla specie mihanovicii) se seminati tendono a produrre talvolta qualche esemplare mutante, completamente privo di clorofilla.

Quindi invece dello strato di tessuto verde, vediamo uno strato di tessuto di colore vario. Queste piante ovviamente in natura non possono vivere, e quindi in genere muoiono dopo poco tempo, non essendo in grado di sintetizzare nutrienti dalla luce solare, attraverso la fotosintesi clorofilliano.

Nel caso dei gymnocalycium mutanti però è intervenuto l’uomo, che ha cominciato ad innestare i piccoli cactus colorati su altre cactacee, spesso colonnari. La cactacea ospite, oltre a passare il nutrimento al piccolo gymnocalycium, spesso gli garantisce anche una crescita leggermente più veloce del normale; così in poco tempo si ottengono quegli strani cactus dal colore bizzarro. Questi cactus spesso producono polloni basali, che possono venire a loro volta innestati su altre cactacee con clorofilla.

Ovviamente, se scalziamo un gymnocalycium rosso dall’’ospite su cui è stato innestato, morirà in breve tempo.




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