Selenicereus anthonyanus
Il Selenicereus anthonyanus è stato introdotto in Europa con successo solo negli anni “50, ma negli ultimi tempi ha avuto un buon successo ed è diventano molto più comune nei vivai e anche nei supermercati. È molto apprezzato per la relativa facilità di coltivazione e per i bellissimi fiori; tuttavia l’aspetto che lo contraddistingue è la forma molto particolare degli steli (a zig-zag o a lisca di pesce) che lo rendono ornamentale anche nel periodo invernale.
Il Selenicereus o Cryptocereus Anthonyanus è un cactus epifito originario del Messico, più in particolare delle foreste pluviali del Chapas, a circa 800 metri di altitudine. Come tutte le epifite cresce aggrappandosi, grazie alle radici aeree, a rocce e rami e prospera in ambienti tropicali o equatoriali, caratterizzati da clima caldo, forte luce diffusa o diretta e alto tasso di umidità ambientale.
I suoi nomi popolari (cactus zig-zag, cactus spina di pesce) fanno riferimento alla caratteristica forma dei suoi fusti. Questi sono di un bel verde brillante e dal portamento semipendulo, lunghi fino a 75 cm, appiattiti, con incisioni marginali marcate, fino a 4,5 cm, e che portano alla formazione di lobi. Le areole portano da 2 a 4 spine marrone chiaro. Tra la primavera e l’estate produce fiori a tromba, lunghi fino a 12 cm, bianco-crema e con tocchi mattone. Si aprono durante la notte (da cui il nome, Selericereus, che significa “candela della luna”) ed emanano un forte e caratteristico profumo dolce.
La coltivazione del cactus zig-zag è abbastanza semplice: è una pianta che può cresciuta sia da chi abita in città sia in campagna, ponendola all’esterno nelle stagioni calde e riparandola in inverno. Non è particolarmente delicata, se escludiamo la poca rusticità. Un po’ più di impegno viene richiesto se vogliamo ottenere una bella fioritura. Ecco qualche indicazione generale.
Il selenicereus è ideale da coltivare in vasi o cestini appesi: il suo portamento semipendulo e i suoi fiori vengono apprezzati di più se guardati dal basso. Volendo può essere allevato anche come rampicante, fornendo come supporto un traliccio. Accertiamoci in ogni caso che sia garantito un ottimo drenaggio e scolo delle acque: soprattutto nei mesi invernali è importante evitare il ristagno e di conseguenza l’insorgere di marciumi.
La composta ideale per i cactus epifiti si ottiene mescolando in parti uguali terra da giardino (non troppo argillosa), terriccio (o un misto di terriccio e torba) e sabbia: ciò consentirà un buon nutrimento e il mantenimento del giusto grado di umidità. Se non sappiamo dove procurarci la terra da giardino una buona alternativa è data da un misto di terriccio, sabbia e torba in ugual misura. Sul fondo del vaso creiamo sempre uno strato drenante con dell’argilla espansa.
Si tratta di una pianta tropicale e di conseguenza, per crescere al meglio, dobbiamo cercare di replicare le sue condizioni naturali di vita. L’ideale sarebbe fornire temperature medio alte e un forte irraggiamento per tutto l’anno: ciò può però essere garantito solo da chi possiede serre riscaldate. Più comunemente consigliamo di coltivarla all’interno nella stagione invernale, in una posizione molto luminosa. È molto sensibile al freddo: comincia a patire già sotto i 15°C e muore se si arriva a 8/5°C. In inverno va quindi tenuta in una camera abitata e dotata di una finestra rivolta a Sud o a Est: amando l’umidità spesso cresce bene nelle cucine e nei bagni.
All’arrivo della bella stagione può essere spostata all’esterno, aumentando gradatamente la quantità di luce a cui la esponiamo (eviteremo così pericolose scottature). Dopo questa fase non avrà problemi neanche con la luce diretta.
Durante la bella stagione le irrigazioni devono essere abbondanti, anche quotidiane, badando che il substrato rimanga sempre fresco, ma allo stesso tempo non vi siano ristagni. Contemporaneamente è importante mantenere alta l’umidità ambientale nebulizzando spesso l’area o ponendo nella zona delle biglie di argilla espansa da bagnare spesso. Per tutti gli usi è fortemente consigliata l’acqua piovana o demineralizzata perché il calcare è molto dannoso. In inverno, in appartamento, possiamo sospendere quasi del tutto, assicurandoci solamente che il pane di terra non secchi mai totalmente.
Durante la bella stagione il selenicereus ha una crescita molto vigorosa e, se ben supportato, può dare una spettacolare fioritura. È importante pertanto, a partire da marzo, somministrare ogni 15 giorni un concime per piante fiorite: deve avere un’ottima dotazione di potassio e buona in azoto e fosforo. L’azoto va somministrato con attenzione perché potrebbe causare steli molto lunghi, ma fragili (oltre ad attirare la cocciniglia, il suo parassita più frequente). In inverno possiamo sospendere del tutto o ridurre ad una somministrazione mensile (se è in un locale molto caldo e ben esposto).