Mammillaria

La Mammillaria

Il genere mammillaria è uno dei più numerosi tra le cactacee, conta infatti circa trecento specie di piante succulente, tutte originarie del Messico e dell’America meridionale; sono piante molto particolari e vistose, e hanno nel tempo ottenuto il gradimento di gran parte degli appassionati di succulente; infatti sono tra le più diffuse in coltivazione, e si possono facilmente trovare in qualsiasi vivaio, fiera di paese, bancarella del mercato. Il nome deriva dal termine mammella, in quanto il fusto delle mammillarie non presenta costolature, bensì è completamente diviso in piccole mammelle più o meno allungate, di forma conica o cilindrica; all’apice di ogni singola mammella è presente una areola, generalmente munita di spine, erette o arcuate, spesso di colore bianco, talvolta gialle; alcune specie presentano una singola ulteriore spina che si erge dal centro dell’areola nel senso di crescita della mammella, questa spina in genere è di forma uncinata. Le spine delle mammillarie sono molto vistose, organizzate in piccoli pettini o in ciuffi, numerose o singole, candide o scure, spesso accompagnate da una fitta peluria bianca o rosata. Molte mammillarie fioriscono a profusione in primavera, con grande facilità; i fiori vengono prodotti nella parte di pianta più giovane, ovvero quella apicale, e sbocciano all’ascella che si forma alla base delle mammelle. I fiori delle mammillarie sono di solito rosati, ma esistono specie con fiori bianchi, verdi, gialli, rossi e striati; ai fiori segue un piccolo frutto contenente i semi fertili. Alcune specie presentano un breve periodo di riposo vegetativo in agosto, a cui segue spesso una seconda fioritura, meno abbondante di quella primaverile.

La maggior parte delle specie di mammillaria è di dimensioni contenute, con il fusto tondeggiante, o brevemente colonnare, che si mantiene al di sotto dei 9-10 cm di altezza; talune possono raggiungere i 25-30 cm di altezza, e si possono sviluppare solitarie, ramificare o talvolta anche accestire.

Mammillaria

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Coltivare la mammillaria

MammillariaLe mammillarie sono originarie di zone del globo caratterizzate da suoli sassosi e porosi e da un clima asciutto, quindi in linea generale si comportano come la maggior parte delle cactacee. Si pongono a dimora in zone ben luminose, con almeno alcune ore di sole diretto ogni giorno, ma è bene evitare le ore più calde o le zone completamente soleggiate, soprattutto in estate, quando il sole diretto potrebbe rovinare l’epidermide delle piante scottandola; si sceglie quindi un’esposizione semi soleggiata, con un’ombra velata nelle ore centrali della giornata. Le annaffiature saranno sporadiche e poco generose, da effettuarsi soltanto quando il clima è caldo, quindi da aprile fino a settembre; nei mesi dell’anno in cui il clima è fresco e le giornate sono brevi è consigliabile annaffiare pochissimo la mammillaria, o anche per nulla se la pianta viene coltivata in serra fredda, o comunque in luogo freddo, senza riscaldamento. In ogni caso, anche nella stagione vegetativa, annaffiamo solo quando il terreno è asciutto, considerando che un piccolo vaso in coccio lasciato al sole di giugno può necessitare annaffiature a giorni alterni, o ogni tre giorni, circa; ogni 15-20 giorni mescoliamo all’acqua delle annaffiature un concime ricco in potassio e povero in azoto.

I contenitori ideali per le mammillarie sono vasi di coccio, di dimensioni contenute, in cui porremo un composto costituito da terriccio universale, mescolato con pozzolana, lapillo o pietra pomice, in parti uguali, in modo da ottenere un substrato ben permeabile, privo di ristagni idrici, dannosi per la pianta.

Queste piante, come molte cactacee, possono sopportare temperature invernali anche vicine agli zero °C, a patto di essere tenute in una zona ben secca, priva di umidità , soprattutto nel terreno; quindi se in settembre-ottobre smettiamo di annaffiare le piante, possiamo provare a lasciarle anche sul terrazzo, sopra un ripiano, oppure in serra fredda, in un luogo dove non vengano in ogni caso raggiunte dall’acqua delle intemperie; se non possediamo alcun tipo di riparo è conveniente tenerle in casa, possibilmente in una stanza non riscaldata, come un vano scale, dove le piante ricevano molta luce e un clima fresco; infatti, come avviene per la gran parte delle cactacee, queste piante tendono a fiorire con maggiore probabilità se in inverno possono godere di un periodo di riposo vegetativo, che gli è precluso se vivono tutto l’inverno in appartamento, con circa 20°C di temperatura per tutta la giornata.

Alcune specie di mammillaria attraversano un periodo di semi riposo vegetativo anche in estate, in agosto, periodo in cui è bene evitare di annaffiarle; spesso rifioriscono all’arrivo del clima fresco della fine di agosto.

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Le avversità della mammillaria

MammillariaSicuramente il primo nemico per le piante succulente è sempre l’umidità: quando è eccessiva e stagnante, le piante cominciano a divenire molli e scure, e le nostre cure spesso non danno alcun risultato, e la pianta muore; si tratta di marciumi di vario tipo, alle radici o al fusto, favoriti nel loro sviluppo da alcuni fattori quali prima di tutto gli eccessi di annaffiature, gli eccessi di concimi azotati, la carenza di luce solare diretta. Le prime piante soggette a marciumi di vario tipo sono quelle coltivate in casa per tutto l’anno, senza luce diretta, con eccessiva umidità, e un finto clima primaverile costante per ogni mese e stagione.

Una corretta coltivazione spesso permette di dimenticarsi quasi completamente della paura dei marciumi; in ogni caso queste piante tendono ad essere particolarmente colpite, spesso anche nel caso in cui nell’annaffiarle si tenda a bagnare tutto il fusto, che presenta varie sinuosità dove l’acqua può fermarsi; evitiamo quindi di bagnare il fusto e le piccole mammella, piuttosto inumidiamo il terreno.

L’latro nemico giurato della mammillaria è sicuramente la cocciniglia, che trova in questa pianta svariati luoghi dove nascondersi, tra ascelle, peletti bianchi e spine; spesso capita quindi che sia difficoltoso trovare gli insetti, quando li vediamo hanno ormai colonizzato tutta la pianta ed è difficile debellarli.

Per fortuna spesso le cocciniglie si annidano su quelle piante che non godono di una corretta aerazione e che vengono tenute eccessivamente all’asciutto; quindi ricordiamo, soprattutto in serra, di favorire il ricambio dell’aria attorno alle piante. Se abbiamo tante piante succulente, e soprattutto se le conserviamo in inverno in quelle piccole serrette fai da te, è conveniente trattare le piante con un prodotto anticocciniglia, a fine inverno, quando le temperature si stanno alzando leggermente.



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