Piante grasse rare

vedi anche: Piante Grasse

Le piante grasse rare: perché sono rare

Quali e quante sono le piante grasse rare? Le specie di piante succulente sono numerose a tal punto che è impossibile fornire una classificazione completa delle piante grasse rare, spesso appannaggio esclusivo di collezionisti. Le occasioni più frequenti per poterle vedere corrispondono a manifestazioni specifiche. Vale la pena di evidenziare che la rarità di una pianta grassa non identifica unicamente il genere botanico, ma può riguardare, per esempio, le dimensioni. Una pianta, infatti, può essere definita rara nel momento in cui si rivela particolarmente difficile da coltivare o se si trova in natura con difficoltà. Per esempio, esistono rarità determinate dalle speciali condizioni di esposizione e clima: insomma, mentre diverse specie scompaiono (assumendo, a loro volta, il titolo di piante rare) per colpa dell’azione dell’uomo, altre devono fare i conti con una capacità riproduttiva naturalmente scarsa, eventualmente abbinata a un accrescimento molto lento che, come conseguenza principale, ne mette a repentaglio la sopravvivenza.
escobaria minima

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Gli esemplari più conosciuti

ariocarpusIl riferimento è a specie come l’escobaria minima, l’ariocarpus, l’euphorbia ambovombensis, la mammillaria pectinifera o l’strophytum asterias. D’altra parte, possono essere considerate piante grasse rare anche succulenti che, pur presenti in natura, si trovano in luoghi praticamente inaccessibili, e quindi risultano difficili da raccogliere (e di conseguenza da coltivare). È il caso, tra gli altri, del Discocatus, che prolifera tra le fessure delle rocce, rendendone praticamente impossibile la raccolta. Non mancano, inoltre, i casi di rarità determinate semplicemente dalle anomalie delle specie: basti pensare alle crestate, contraddistinte da forme di cresta spettacolari e irripetibili, uniche e difficilmente rappresentabili. Detto ciò, tra le piante grasse rare vale la pena di citare l’aztekium hintonii, appartenente al genere delle cactacee e proveniente dal Messico. Priva di spine e piuttosto piccolo, viene coltivata con difficoltà a causa della crescita alquanto lenta. Infatti, nel giro di dieci anni una pianta simile non arriva ai dieci centimetri di altezza; chi volesse provare ad acquistarla, spenderà almeno una cinquantina di euro. Molto raro è anche l’ariocarpus, a sua volta appartenente alle cactacee. Originario, anch’esso, del Messico, si contraddistingue per la stessa crescita molto rallentata; inoltre, risulta piuttosto delicato, e nella maggior parte dei casi muore all’improvviso perché sottoposto a colture errate. Costa circa trenta euro, e in cinque o sei anni può arrivare al massimo a cinque centimetri di altezza.

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Come curare e mantenere una pianta grassa rara

aztekium hintoniiLe piante grasse rare, come si può facilmente immaginare, necessitano di cura e manutenzione costanti. Pensare che le succulente non richiedano irrigazione, per esempio, è un errore tanto grossolano quanto potenzialmente pericoloso. Le innaffiature, quindi, dovranno essere diversificate a seconda del periodo: completamente sospese durante la stagione invernale, effettuate una volta al mese nel caso in cui la temperatura vada oltre i quindici gradi. Nel caso in cui si abbiano dei dubbi sulle tempistiche di somministrazione dell’acqua, non si sbaglia mai se l’innaffiatura viene praticata solo quando il terreno in superficie risulta completamente asciutto. Come molte piante, infatti, anche quelle grasse soffrono un eccesso di acqua, e la comparsa di ristagni idrici rischia di farle marcire o morire prematuramente. Volendo, si può nebulizzare dell’acqua sul fusto e sulle foglie, dando vita a un effetto rugiada, sfruttando un semplice nebulizzatore. L’importante, d’altra parte, è prestare attenzione alle specie più giovani, che devono essere bagnate solo a terra, e quelle rivestite da sostanze cerose, che richiedono lo stesso trattamento: se bagnate sulle foglie, infatti, rischiano di perdere il loro naturale strato protettivo. Le piante grasse rare collocate nelle serre resistono più facilmente alle condizioni climatiche invernali se vengono lasciate totalmente asciutte. Tutte le innaffiature vanno bloccate nel momento in cui il termometro va sotto i cinque gradi. D’altra parte, è assolutamente indispensabile verificare che non siano presenti correnti d’aria e spifferi, ma soprattutto gocciolamenti provenienti dall’alto, che potrebbero causare marciumi deleteri.

Insomma, si può notare facilmente che, mentre le piante succulente comuni richiedono, in genere, un'attenzione limitata, quelle rare, proprio a causa delle difficoltà di coltivazione che spesso le contraddistinguono, delle condizioni particolari di cui hanno bisogno per crescere e dell'habitat naturale in cui sono abituate a nascere richiedono una dose di cure nettamente superiore.


Piante grasse rare: La coltivazione in vaso o in cassetta

Per quel che concerne la coltivazione in vaso, sarà importante affidarsi a contenitori le cui dimensioni consentano uno sviluppo delle radici libero: vasi grandi, quindi, ma non troppo, perché un eccesso di terra (e quindi di acqua) potrebbe rivelarsi dannoso. I vasi migliori dovrebbero essere quelli in terracotta, che garantiscono un’ottima traspirazione e quindi la giusta ossigenazione del terreno; ma le piante grasse rare dimostrano di saper sopravvivere anche all’interno di contenitori di metallo. Un’alternativa spesso sottovalutata ma decisamente valida è rappresentata, invece, dalle cassette, che favoriscono l’assorbimento delle sostanze nutritive da parte delle radici.


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