semi piante grasse
Vediamo quali sono i passi da seguire per riuscire a vedere i semi germinare e prendere parte attivamente alla crescita delle piante. Occorre sapere, in primo luogo, che l’ovulo, una volta compiuta la fecondazione, è protagonista di un veloce accrescimento che lo porta a trasformarsi in seme, all’interno del quale è situato l’embrione della pianta futura. L’embrione è costituito dal fusticino, dalla radichetta e dalla piumetta, una gemma. Al fusticino sono collegate due foglioline, i cotiledoni, che contengono numerose sostanze di riserva, in maniera tale da mettere a disposizione della nuova pianta il nutrimento necessario nei primi stadi dello sviluppo.
Nelle piante grasse, mentre si forma il seme l’ovario a sua volta va incontro ad alcune trasformazioni, in maniera che intorno al seme si formi un involucro. Quando il seme giunge a maturazione, l’embrione entra in quiescenza: nel frattempo, l’involucro originato dagli strati esterni diventa più spesso e più duro: il seme, con l’embrione all’interno, si stacca. In questo modo, il seme attende il momento (la stagione) che risulta più favorevole all’accrescimento. Il mantenimento della quiescenza dipende, innanzitutto, dal tegumento. Esso agisce come una sorta di barriera meccanica il cui compito è quello di impedire che gas e acqua entrino: l’accrescimento del seme comincia nel momento in cui il rivestimento viene lesionato o asportato per effetto di agenti meccanici, dell’acqua piovana o dei raggi del sole, oppure viene spostato da un uccello, o rimosso tramite digestione. Il seme germina dopo essere arrivato sul terreno grazie alla disseminazione. Affinché ciò si verifichi, in ogni caso, è opportuno che ci siano luce, acqua e aria a sufficienza, che non vi siano alterazioni sul seme e che la temperatura risulti adatta. In presenza di tali condizioni il seme della pianta grassa inizia ad assorbire acqua prelevandola dal terreno, e lacera il tegumento dopo essersi gonfiato.
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Nel frattempo l’embrione inizia ad accrescersi, sfruttando le sostanze nutritive presenti nei cotiledoni. Essi possono restare nel terreno oppure fuoriuscire dal suolo. Per quel che riguarda la semina delle piante grasse, è bene specificare che si tratta di un procedimento che presuppone una notevole dote di perseveranza e tanta pazienza. Ciò vuol dire che non bisogna scoraggiarsi nel caso in cui i primi tentativi vadano a vuoto e nessun seme germogli. Chi si appresta a seminare per la prima volta una pianta grassa dovrebbe cominciare con specie di germinazione semplici: specie per le quali, insomma, la crescita non presuppone condizioni ambientali particolari.
Sarà preferibile, quindi, selezionare semi che conducono alla formazione della pianta intera in pochi mesi, evitando al contempo specie sofisticare che potrebbero richiedere anni per una crescita di pochi centimetri. Va sempre tenuto conto, in sostanza, che la crescita di una pianta dal seme è differente dalla radicazione di una talea. Dal punto di vista più pratico, le talee danno vita a versioni più piccole della pianta originale, mentre mediante la riproduzione da seme ciascuna pianta rappresenta un esemplare nuovo. E’ bene, nella scelta dei semi, evitare bustine con immagini di piante dai colori sgargianti, così come le proposte che non assicurano la purezza dei semi o una germinabilità sufficiente. Sarà consigliabile, d’altra parte, fare riferimento a centri specializzati o associazioni, in maniera da poter contare su suggerimenti e consigli di persone esperte, e al tempo stesso ricevere semi con un potere di germinazione sufficientemente alto.
Bisognerebbe iniziare con quantità di semi modeste, sia per evitare troppi tentativi a vuoto, sia perché si tratta di piante da collezione, che meritano cura e attenzione specifiche. Non va dimenticato che le istruzioni relative a modalità e tempistiche della semina sono riportate su ogni bustina: detto ciò, esistono comunque alcune regole di carattere generale che dovrebbero essere seguite in qualunque situazione. In particolare, quasi tutti i semi di piante grasse dovrebbero essere piantati tra la primavera e l’estate: i due requisiti indispensabili sono umidità e calore, che devono essere regolati con la massima attenzione nel corso delle settimane di germinazione.
Altrettanto importante è l’areazione del letto di semina, mentre fattori da considerare sono il ristagno di umidità e il rischio di attacchi da parte di funghi e muffe. Il periodo migliore per procedere alla semina è il mese di maggio, quando in media le temperature superano i venti gradi. Cominciando all'inizio della primavera, si rischia di dover fare i conti con abbassamenti di temperatura e climi troppo freddi, che potrebbero risultare fatali. Affinché i semi germinino, sarà opportuno disporre il letto di semina in maniera appropriata, utilizzando un propagatore che serve a riscaldare il terriccio, regolando poi la temperatura con un termostato tra i diciotto e i ventisette gradi.
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