terriccio piante grasse

vedi anche: Piante Grasse

Il terriccio

Quali devono essere le caratteristiche del terriccio per piante grasse? In primo luogo esso deve risultare molto drenante e leggero, in maniera tale da evitare qualsiasi rischio di ristagni di acqua, che – come noto – rappresentano la principale causa di marciume radicale. E’ bene tenere in considerazione che queste specie in natura vivono in habitat sassosi e aridi, comunque poco confortevoli, e di conseguenza dispongono della capacità di assorbire in maniera autonoma quantità di acqua considerevoli, che verranno poi usate nel corso dei periodi di siccità. Un terriccio sabbioso, costituito in parti uguali da terriccio universale (a sua volta composto almeno per il cinquanta per cento da torba) e sabbia sarà ideale per le succulente, eventualmente aggiungendo un pugno di pietra pomice sminuzzata, pozzolana o mattoni tritati. Il substrato a base di sabbia e torba risulta perfetto per garantire la leggerezza indispensabile per assicurare un deflusso di acqua agevole, e al tempo stesso permettere all’apparato radicale di traspirare e scambiare ossigeno con la massima facilità. La torba, d’altra parte, assicura l’assimilazione, attraverso le sostanze organiche che la caratterizzano, degli elementi nutritivi di cui la pianta grassa ha bisogno. Benché solitamente un deflusso di acqua rapido determini un impoverimento del terreno, e in particolar modo una perdita di sali minerali, ciò non rappresenta un problema per questo tipo di piante, che da questo punto di vista non manifestano esigenze particolari. Nel momento in cui occorre interrare una pianta grassa comune, che non necessita di fertilizzanti o sostanze nutritive specifiche, il terriccio può essere acquistato semplicemente in un garden center (tenendo conto, comunque, che il costo sarà maggiore rispetto al prezzo del terriccio universale).
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La sabbia

sabbia bonsaiSe bisogna fare i conti con quantità consistenti, per altro, nulla vieta di preparare il terriccio di persona, a maggior ragione se nelle vicinanze è disponibile della sabbia di fiume, purché a grana grossolana. Tale sabbia deve essere filtrata, nel senso che la presenza di sabbia fine e di limo renderebbero compatta la composta: proprio ciò che bisogna evitare, poiché una composta compatta impedisce una facile ossigenazione, e ostacola lo sviluppo delle radici. La sabbia, quindi, andrà setacciata e lavata più volte, utilizzando un normale colino (quello che si impiega in cucina, per intenderci) e un secchio; se si dispone di un setaccio, andranno bene maglie diverse, dai due ai cinque millimetri, così da disporre di sabbia pulita con granulometria differente. Per altro, in assenza di tali strumenti è possibile realizzare un setaccio fai da te costruendo un semplice contenitore cilindrico chiuso con una rete sul fondo. Quindi, una volta tritati alcuni mattoni e preparata la sabbia, è sufficiente comprare il terriccio universale per realizzare il substrato. Non bisogna fare altro, a questo punto, che mescolare i diversi elementi, nel momento in cui la sabbia risulta ancora piuttosto umida, in maniera tale da ottenere una composta omogenea. Al fine di rendere l’effetto drenante più efficace, sarà necessario realizzare tre o quattro centimetri di argilla espansa: uno strato che permetterà alle radici di non restare bagnate per lungo tempo, e che dovrà essere applicato sulla griglia collocata a protezione dei buchi di drenaggio prima che il vaso venga riempito con il terriccio. Quindi, dopo che la pianta sarà stata interrata, sarà consigliabile realizzare una pacciamatura, anche leggera, con ghiaia sottile o pozzolana, al fine di proteggerla in misura maggiore da un eventuale marciume del fusto. La pozzolana non è altro che un materiale di provenienza vulcanica, quindi naturale, composto da ceneri vulcaniche, lave porose e materiale lavico. Il suo nome deriva, ovviamente, dalla città di Pozzuoli, dove tale materiale è molto diffuso.

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terriccio piante grasse: La pozzolana

pozzolanaCaratterizzata da una discreta resistenza meccanica, la pozzolana è in grado di fornire un’ottima protezione, difendendo il terreno e la pianta grassa da nemici quali eventuali malerbe e parassiti, e soprattutto limitando lo spazio vitale per gli insetti. La pacciamatura, inoltre, permette di mantenere la temperatura costante, limitando l’umidità del terreno: essa, infatti, è in grado di contenere l’evaporazione (per lo stesso motivo, tra l’altro, richiede un fabbisogno di acqua molto ridotto). Come si può notare, quindi, la preparazione del terriccio per piante grasse può avvenire in maniera semplice e senza operazioni particolarmente impegnative. Chiaramente, il consiglio di un professionista potrà tornare utile, specificando il tipo di pianta grassa che si vuole interrare o rinvasare. Il terriccio universale, ricco di sostanze nutritive e soffice, rischia di rivelarsi troppo umido e compatto per una succulenta: per tale ragione dovrà essere alleggerito con sabbia di fiume, che renderà il substrato permeabile e poroso, quindi più adatto a non trattenere in maniera eccessiva l’acqua. La sabbia di fiume, vale la pena ribadirlo, andrà lavata in maniera da rimuovere le polveri fini, che rischierebbero di rendere il terreno duro e compatto. Il lapillo vulcanico, la pietra pomice e la pozzolana rappresentano tutte varianti altrettanto affidabili, in grado di favorire il deflusso di acqua nel terreno.