Giacinto - Hyacintus

Giacinto - Hyacintus: Giacinto

giacinto

Nome volgare dell' Hyacinthus orientalis". Dal greco: hyakìnthos.

In tedesco: die Hyazinthe.

Narra la favola che Ajace il Telamonio, furioso per non aver avuto le armi di Achille da esso contese ad Ulisse, si uccise, e che dal terreno inzuppato del suo sangue nacque il Giacinto.

A questa favola se ne contrappone un'altra, la quale dice che il Giacinto, figlio di Amicla e Diomede, fu il prediletto amico di Apollo. Si narra che un giorno giocassero insieme. Zefiro, per gelosia di amicizia, fece stornare il disco lanciato da Apollo che colpito Giacinto lo ridusse in cadavere. Apollo piangente sull'inanimato corpo dell'amico, non potendolo richiamare in vita, lo trasformò nel fiore del quale porta il nome (forse il giglio martagone).

Ovidio nel X libro delle Metamorfosi racconta il triste caso ed aggiunge che Apollo, prima di tornarsene in Cielo, mestamente chinato sul fiore scrisse di propria mano sui petali le sillabe AI, AI, come monumento del cordoglio provato per tanta sventura. Tale espressione di dolore si vuol ravvisare nei segni che sembrano incisi sui fiori del Giacinto e che sono simili alle lettere A e I. In greco: UakintoV: Y= iniziale del nome del giovane ucciso. Ma quest'ultima favola può ritenersi un'allegoria, nella quale Apollo simboleggia il ritorno del sole verso il nostro emisfero e Zefiro i tepidi venti del mezzogiorno. È appunto al ritornare della bella stagione ed al soffiare delle burette primaverili che i Giacinti si mostrano a rallegrare coi loro fiori e profumi.

Si narra che il profumo dei Giacinti contenga principi venefici. In proposito nella "Sémaine Scientifique" si legge la seguente comunicazione fatta all'Accademia delle Scienze di Parigi: " Nell'anno 1866 il medico Saint-Despres fu chiamato per prodigare le sue cure ad un uomo robusto che addormentatosi la sera avanti nel pieno vigore della salute si era svegliato al mattino con torpore agli arti, vertigini e cardialgia. Aveva voluto alzarsi, ma dopo brevi momenti era dovuto ricadere sul suo letto. Il suo stato presentava sintomi anormalissimi e dei quali il medico non poteva rendersi ragione. Il caso però mise il medico sulla buona via perché veduto dietro un vaso con un Giacinto bianco a fior doppio in completa fioritura, lo fece subito togliere di camera, e aperte le finestre, cambiare aria. Tolto il fiore e cambiata aria il male cessò ad un tratto, però la guarigione completa non si ottenne che dopo alcune settimane."

Originari dell'Oriente, si ignora il tempo preciso della loro comparsa in Europa. I primi Giacinti erano affatto selvatici e solamente verso la metà del secolo XVI si cominciò ad assoggettarli alla coltivazione. Nel 1688 già se ne vedevano a Firenze: i Medici se ne fecero mandare parecchie varietà dall'Olanda.

Esistono molti tipi di Giacinti: scempi, semidoppi, doppi, stradoppi( questi ultimi conosciuti sotto il nome di Granbrettagne). Il numero delle varietà sono circa 2800. I colori fondamentali sono il bianco, il roseo, il rosso, il blu e il giallo, ma se ne vedono anche di bianchi e gialli in mezzo, di bianchi misti di rosso, bianchi misti di violaceo e porporino, gialli misti di roseo o di purpureo, azzurri d'agata o grigio di lino, colore di porcellana, turchino, purpureo, purpureo nerastro, lilla, ecc.

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