La curcuma

Storia e origini della pianta

La pianta della curcuma appartiene alla vasta famiglia delle Zingiberacaee; se ne conoscono un’ottantina di specie ma le più diffuse e utilizzate sono la varietà longa e la alismatifolia. Dalla prima si ricava la spezia più utilizzata fra le piante aromatiche esotiche, sia per la cucina sia per usi terapeutici. La seconda è invece sempre più diffusa come pianta ornamentale, in giardino e in appartamento. La curcuma è originaria dell’India, ma è coltivata anche in Cina, in Giappone, a Taiwan, in Cambogia, in Birmania e in alcune regioni africane; grazie alle sue proprietà e alla bellezze dei suoi fiori, oggigiorno è però molto diffusa in tanti altri paesi, Italia compresa. La spezia della curcuma si ottiene dal rizoma della pianta: essiccato e ridotto in polvere, è utilizzato da millenni nella cucina indiana.
Pianta della curcuma

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Curcuma longa o zafferano dell’India

Curcuma longa Quando si parla genericamente della specie curcuma, si fa riferimento alla pianta della curcuma longa, dal cui rizoma si ricava la spezia omonima, che è alla base di molte ricette della cucina orientale. Le sue numerose qualità e i suoi molteplici utilizzi, sia in cucina che in medicina, l’hanno resa molto preziosa e per questo la pianta è anche chiamata "zafferano dell’India". Può essere coltivata in vaso o in piena terra (ma solo in luoghi con temperature miti, perché patisce il freddo). E’ una pianta stagionale: dalla primavera all’estate va bagnata regolarmente e in autunno i rizomi vanno messi a dimora in un luogo buio e fresco (ma non freddo) e le annaffiature vanno interrotte fino alla primavera successiva, quando rispunteranno i germogli e giungerà il momento di metterli nuovamente in vaso o di piantarli nel terreno.

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Curcuma alismatifolia o tulipano del Siam

Curcuma alismatifolia La curcuma alismatifolia è venduta spesso come pianta da interno, perché non appartiene alle aromatiche rustiche e dunque non è adatta al giardino, a meno che non viviate in paesi caldi o con temperature miti. Viene quindi sovente coltivata in vaso: preferisce un terreno ricco e misto a sabbia. Va esposta alla luce ma non al sole diretto; accanto ad una finestra o in veranda trova il suo luogo ideale, ma attenzione alle correnti d’aria. Come le altre varietà di curcuma, la alismatifolia è stagionale, perciò i rizomi vanno piantati da febbraio a maggio, annaffiati abbondantemente e con regolarità durante l’estate e messi a dimora al buio per tutto l’inverno. Poiché era molto diffusa in Asia e in modo particolare in Thailandia, la varietà alismatifolia viene anche chiamata "tulipano del Siam".


La curcuma: Utilizzo e proprietà

Rizomi della curcuma Nella medicina ayurvedica la curcuma è considerata come una panacea. E’ infatti un gastroprotettore, facilita inoltre la digestione ed elimina i parassiti intestinali. Spesso è prescritta anche per l’artrite, per le sue proprietà anti-infiammatorie e per le malattie cardivascolari, in quanto anticoagulante. Applicata sulla pelle accelera la guarigione di ulcere, ferite e lesioni cutanee causate da eczemi. La pianta ha anche proprietà antiossidanti che proteggono le cellule dai radicali liberi e quindi il suo estratto è considerato utile nella prevenzione dei tumori. Come spezia è utilizzata per diversi piatti asiatici ed è indispensabile per la preparazione del curry. Ancor prima che si conoscessero i conservanti di origine sintetica, la curcuma aveva un ruolo primordiale come additivo alimentare e oggi è utilizzata come colorante alimentare con il codice E100.



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