Aglio - Allium

L’aglio

L'aglio è una pianta erbacea, perenne, bulbosa coltivata per i bulbi molto utilizzati in cucina e per le proprietà antisettiche e rinfrescanti. Il suo nome botanico è allium.

Può essere coltivata in tutta Italia. Cresce bene in terreni fertili e ben drenati. Non sopporta i terreni umidi nei quali, infatti, è più probabile che venga colpito da malattie fungine .

L’aglio è uno degli aromi più impiegati in cucina, indispensabile per dare vivacità ai piatti. Viene da sempre considerato un toccasana grazie alle sue numerose virtù medicamentose.

Aggiungiamo che la sua coltivazione è piuttosto semplice, oltre a necessitare di pochissime cure e la sua maturazione (soprattutto delle varietà primaticce) avviene in un periodo in cui l’orto è piuttosto spoglio (e non ruberà spazio a prodotti più remunerativi): ne dedurremo che vale sicuramente la pena inserirlo tra le nostre colture.

coltivazione aglio

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Storia e caratteristiche dell'aglio

L’allium sativum è una pianta erbacea coltivata come annuale facente parte della famiglia delle Liliaceae. Ha foglie basali lunghe fino a 50 cm. A maturità produce una infiorescenza ad ombrella alta fino a 80 cm i cui petali possono andare dal bianco al rosa fino al viola intenso. Da questi si sviluppano dei frutti che contengono i semi, i quali, raramente risultano capaci di germinare. La propagazione avviene per lo più tramite divisione dei bulbilli (volgarmente chiamati spicchi). Questi, dopo un periodo di dormienza, emettono uno germoglio e sono quindi pronti per essere inseriti nel terreno. In cucina viene da sempre impiegato per aromatizzare le verdure crude, le insalate, le salse. Si sposa anche molto bene con le carni, le zuppe, il pesce, i funghi e le farce.

All’allium sono attribuite proprietà antisettiche, antispasmodiche, digestive e anche afrodisiache. Ha un buon contenuto di vitamine oltre che di minerali quali il manganese e lo iodio.

Pare sia originario dell’Asia centrale, ma era già sicuramente conosciuto dagli Egizi. In Europa fu introdotto e diffuso dai Romani, le cui classi meno agiate ne facevano un uso davvero massiccio. La sua popolarità è andata sempre aumentando nel Medioevo fino ai nostri giorni.

In molte aree gli è anche stata attribuita la dote di allontanare le creature maligne, quali le streghe e i vampiri.

L’AGLIO IN BREVE
Altezza Da 30 cm da 1 m
Tipo di coltura facile
Bisogno d’acqua leggerissimo
Crescita Da veloce a lenta, a seconda della specie e del periodo di piantumazione
Moltiplicazione Divisione dei bulbilli
Rusticità Rustico fino a -15°C
Esposizione Pieno sole
utilizzi Orto- possibile anche in vaso
suolo Molto adattabile. No suoli troppo compatti e umidi
pH Alcalino, neutro
Umidità del suolo Sempre ben drenato


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Come coltivare l'aglio

coltivare aglio I periodi migliori per la coltivazione sono due: il mese di novembre-primi giorni di dicembre e febbraio-marzo. Si seminano a file (distanti tra loro circa 50 cm) lasciando circa 15 cm tra ogni pianta. Devono essere concimati nel periodo primaverile con concimi a lenta cessione trivalenti (con percentuali di potassio elevate).

L'allium può essere facilmente riprodotto utilizzando gli spicchi (bulbilli). Essi devono essere piantati ad una profondità di circa 6-8 cm, ricordando di rivolgere la punta verso l'alto. Anche in questo caso il periodo migliore è quello invernale.

Come abbiamo detto la coltivazione dell’aglio non è affatto difficile, soprattutto se si rispetta la necessità di ruotare i terreni. Questo risulta indispensabile per evitare l’insorgere di malattie.

Esposizione e clima

L’aglio è una pianta che resiste particolarmente bene al freddo (anche fino a -15°C). I migliori risultati, però, si ottengono in aree piuttosto miti o comunque cominciando la coltura quando le temperature e le ore di luce siano in aumento

Le condizioni indispensabili perché vi sia la differenziazione dei bulbilli sono temperature non inferiori ai 10-15° e almeno 11 ore di luce al giorno. Per ottenere i migliori risultati è quindi fortemente consigliato inserire le piante con esposizione a Sud e quando le temperature non scendano mai sotto i 15°C, anzi si attestino tra i 18° e i 23°.

Tuttavia vi sono alcune varietà (soprattutto di aglio bianco e viola) molto resistenti al freddo (e meno sensibili all’umidità e ai marciumi) e permettono di ottenere raccolti precoci, già nel mese di marzo. Per queste si può procedere con la piantumazione anche in autunno, generalmente in ottobre.


Terreno

raccolta aglio L’aglio è una pianta molto resistente e può essere coltivata con successo in un gran numero di terreni diversi, dai più sabbiosi e silicei a quelli argillosi e piuttosto compatti.. È però indispensabile vi sia un buon drenaggio delle acque perché questi bulbi sono particolarmente soggetti a marciumi.

Per migliorare la sofficità del terreno, e facilitare quindi la crescita del bulbo e la sua raccolta, è bene dedicarsi per tempo ad una profonda lavorazione dell’area inglobando almeno 300-400 q per ettaro di letame maturo o compost. Per avere i migliori risultati l’ideale è compiere questa operazione l’anno prima dell’impianto. Prima di effettuare l’impianto si procede affinando la superficie ed eliminando tutte le infestanti presenti. Nei piccoli terreni (per esempio in un orto) se il terreno risultasse ancora troppo compatto si possono creare delle cunette alte circa 20 cm e larghe altrettanto effettuando poi la semina in cima. In questa maniera lo sgrondo delle acque sarà facilitato.

 Aglio biancoAglio rosa
 NordSudSudNord
Messa a dimora Febbraio-marzo/ottobre novembre Ottobre-novembre; febbraio-marzo Settembre-ottobre Da aprile
Raccolta Giugno-luglio/ maggio Aprile/giugno-luglio Ottobre-novembre


Messa a dimora aglio

L’aglio coltivato si declina in varietà bianche, viola o rosa. Alle prime due categorie appartengono bulbi precoci e rustici che generalmente si mettono a dimora in autunno e si raccolgono verso marzo. Sono destinati ad un consumo prevalentemente da conservato. L’aglio rosa è invece più delicato e va messo a dimora da marzo-aprile (o in autunno nel Sud) e raccolto circa un mese dopo. I suoi bulbi risultano meno voluminosi e più facili ai marciumi.

In condizioni di terreno ben aerato si creeranno dei solchi profondi circa 2-3 e distanziati di circa 20. Poniamo uno spicchio ogni circa 10 cm, con la punta rivolta verso l’alto. Ricopriamo leggermente utilizzando una zappetta. Evitiamo di irrigare, visto che l’aglio non ama i terreni umidi.

Generalmente sono necessari 25-30 bulbilli per mq

In linea generale l’aglio bianco può essere messo a dimora in autunno nel Centro-Sud, in marzo nel Nord.

L’aglio rosa, invece, può essere messo a dimora in autunno nel Centro-Sud, dove matura in circa un mese. Al Nord invece va impiantato da aprile in avanti.


Avvicendamenti e consociazioni

aglio L’aglio trae vantaggio quando succede ad una coltura da rinnovo che lascia il terreno con una buona fertilità residua. Per esempio è ideale da impiantare dopo le patate, i cavoli e gli spinaci.

La consociazione dell’aglio con altri ortaggi risulta particolarmente difficile a causa dell’elevata sensibilità all’umidità. In particolare l’aglio deprime la crescita di tutte le Fabaceae mentre risulta vantaggiosa se associata con pomodori, prezzemolo, lamponi, fragole e cetrioli.

Per motivi fitosanitari è consigliabile far trascorrere almeno 4 anni prima di ripetere la coltura dell’aglio nello stessa area.


Cure colturali

Manteniamo sempre pulito il terreno con frequenti sarchiature.

Se il bulbo dovesse fuoriuscire rincalziamolo attentamente fino a quando risultino visibili soltanto le foglie.

Se la pianta producesse anticipatamente gli steli fiorali sarà bene rimuoverli per evitare che la pianta si concentri sulla produzione dei frutti e dei semi piuttosto che sull’accumulo di nutrienti nell’apparato ipogeo e sull’ingrossamento del bulbo.


Malattie e parassiti dell'aglio

L’aglio può diventare preda di parecchi parassiti, in particolare della crociera, della nottua e della mosca.

Risultano però molto più pericolose le crittogame, che possono veramente danneggiare pesantemente il raccolto. Sono particolarmente temibili la peronospora, la ruggine, il marciume del cuore e il mal dello sclerozio.

Quasi tutte queste affezioni però si riescono ad evitare piuttosto facilmente effettuando con regolarità la rotazione delle colture.


Raccolta e conservazione aglio

raccolta aglio La raccolta dell’aglio avviene generalmente 4 o 5 mesi dopo la piantumazione, se avvenuta in primavera.

Se invece abbiamo proceduto in autunno dovremo attendere circa 9 mesi. Si deve procedere nel momento in cui le foglie sono completamente secche, in una giornata calda e secca. Estraiamo con delicatezza i bulbi dal terreno evitando accuratamente di danneggiarli (visto che questo potrebbe poi causarne la marcescenza). Distribuiamoli su di un telo e lasciamoli qualche giorno al sole in maniera che perdano buona parte dell’umidità residua. Bisogna però prestare in questa fase la massima attenzione alle piogge.

Trascorso questo periodo li sposteremo in un locale secco, aerato e possibilmente buio (li possiamo anche coprire con una coperta spessa). L’ideale è conservarli a temperature comprese tra i 5 e i 10°C.

Volendo possiamo intrecciare le foglie dell’aglio per creare delle graziose trecce e poi appenderle all’aria. Questo faciliterà ancora di più la conservazione. Monitoriamo comunque con una certa attenzione e regolarità i bulbi in maniera da eliminare immediatamente gli spicchi che appaiano compromessi da muffe (che si estenderebbero poi anche agli altri).

Una volta passato il periodo di dormienza è consigliabile conservarlo invece a temperature superiori ai 18°C per evitare che ulteriore freddo induca la germinazione. Il luogo ideale in questa fase è generalmente la cucina.

In linea generale possiamo dire che l’aglio bianco si conserva circa 6 mesi. L’aglio rosa invece va consumato nel più breve tempo possibile.


Aglio - Allium: Varietà aglio

I diversi tipi di aglio sono riconducibili a due varietà principali: l’aglio bianco e l’aglio rosa. Il primo è molto rustico, produttivo e conservabile. Ha un sapore molto accentuato ed è quello che in definitiva si trova più facilmente in commercio in ogni stagione. Il secondo ha invece un aroma più delicato e spicchi più piccoli, ma teme maggiormente l’umidità e quindi risulta di conservazione più difficile.

In Italia vi sono alcune cultivar particolarmente apprezzate: Aglio di Vessalico, Aglio di Sulmona, Aglio di Caraglio, Aglio rosso di Nubia, Aglio di Resia.

A livello orticolo si trovano facilmente l’aglio grosso piemontese, il bianco napoletano e il bianco piacentino. Tra i rosa invece sono diffusi quello di Agrigento e il napoletano, entrambi dal sapore particolarmente delicato.

Tra i rossi, più rari, segnaliamo quello di Sulmona e quello di Trapani.