Orchidee Phalaenopsis

vedi anche: Orchidee

Orchidee Phalaenopsis

L'orchidea Phalaenopsis fa parte di una vasta famiglia di piante da fiore, sono oltre 30.000 specie, stiamo parlando di una pianta antichissima, già conosciuta ai tempi dei greci e dei romani, in seguito alle grandi scoperte geografiche, mercanti e missionari riportarono in Europa dai loro viaggi le cosiddette piante tropicali, ma fu solo nel 1764 che il naturalista Linneo, riuscì ad identificare una trentina di specie ed il tedesco Blume gli diede questo nome, perché il fiore ricordava una farfalla in volo.
Orchidee Phalaenopsis

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Caratteristiche orchidee Phalaenopsis

orchidea L'orchidea Phalaenopsis è sicuramente la più diffusa, originaria del sud-est asiatico, numerosa nelle foreste pluviali dell'Indocina, ma soprattutto nelle isole indonesiane del Borneo, nelle Filippine e nel nord dell'Australia.

L'orchidea è stata da sempre considerata dai cinesi una pianta capace di allontanare le influenze nefaste in particolare la sterilità per questo motivo era usata per formulare filtri d'amore. Diversamente dalle nostre piante non vivono in terra, bensì aggrappate ai rami degli alberi, questo perché grazie all'umidità dei tropici per parecchie piante è possibile vivere tramite la "radici aeree", che possono affondare nei muschi o nei licheni che coprono i rami, oltre ad assorbire l'umidità atmosferica.

E' una pianta che sopravvive anche sulle rocce, in genere ha 2 o 6 foglie grandi e carnose di colore verde intenso, disposte in maniera molto ravvicinata.

Le foglie sono l'unico organo della pianta, in grado d'immagazzinare acqua essendo priva di pseudobulbi.

Le radici sono grosse, ramificate e numerose ed è grazie a queste che la pianta riesce ad aderire al substrato, i fiori sono sorretti da steli sottili e rigidi di lunghezza variabile.


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Orchidee in appartamento

orchidea Phalaenopsi Questa orchidea ama il clima caldo con temperature che vanno da un minimo di 17 gradi ad un massimo di 24 gradi, ama gli ambienti arieggiati, preferibili quelli con un'umidità del 70%, ma attenzione alle correnti d'aria. Come la maggior parte delle piante d'appartamento, ama la luce abbondante, ma non diretta tuttavia la mancanza o la scarsità di questa è una delle principali cause di non fioritura. Il terreno deve lasciare ampi spazi per la circolazione dell'aria, in modo da permettere alle radici di respirare. Si può utilizzare un terriccio già pronto specifico per orchidee, facilmente reperibile, oppure usare un buon composto formato da corteccia di faggio mischiato a polistirolo, a torba di sfagno, pezzi di sughero, gomma piuma che favoriranno la giusta umidità Importante è il drenaggio, perché l'orchidea Phalaenopsis, non ama il ristagno d'acqua, quindi è necessario favorire il rapido sgrondo delle innaffiature, e se necessario praticare altri fori nella parte inferiore del vaso. Si consiglia un vaso trasparente che consente l'esposizione al sole delle radici, ciò favorirà l'attività fotosintetica anche a livello radicale, inoltre vi permetterà di controllare meglio la pianta nel caso necessitasse di innaffiature, specie se notate che le radici non appaiono di un colore verde intenso, può essere segno che la pianta ha bisogno d'acqua. E' importante che il vaso prima di essere utilizzato, venga lavato con acqua e sapone, quindi disinfettato con alcool o varechina. Queste orchidee amano avere le radici costantemente umide, in genere bastano due innaffiature a settimana in estate ed una in inverno, ovviamente queste accortezze variano di caso in caso.


Alcuni pratici consigli da seguire:

E' consigliabile innaffiare la mattina, nelle ore calde in modo che le foglie restino asciutte per la sera e soprattutto attenzione affinché non vi sia ristagno d'acqua nel vaso o tra gli interstizi delle foglie.

Amano l'aria umida, è bene irrorare una volta al giorno le foglie, altra accortezza è quella di dotare i termosifoni di umidificatori per cercare di rendere l'aria della stanza meno secca.

In primavera durante la ripresa vegetativa, la pianta va concimata ogni quindici giorni, con un concime ricco di azoto, fosforo e potassio, mentre in autunno, stagione preferita per la fioritura, va somministrato un composto ricco di fosforo e potassio.

Il concime verrà sciolto in acqua e somministrato dopo aver bagnato il substrato, per evitare che si verifichi un'eccessiva concentrazione salina.

La fioritura avviene di solito nei mesi invernali tra dicembre ed aprile, ciò non toglie che se la pianta trova condizioni ottimali di luce, umidità e temperatura, può fiorire anche due o tre volte l'anno, con fiori persistenti per parecchie settimane, anche i suoi fiori recisi durano a lungo.

Quando i fiori sono secchi è consigliabile non tagliare lo stelo, perché da esso possono nascere nuovi rami laterali, possono rifiorire o ancora potranno nascere i Keiki, ovvero dei noduli che si formano sullo stelo e che andranno in pratica a costituire una nuova piantina.


Come e quando rinvasare la pianta

orchidea Phalaenopsi Solo in tre casi la pianta va rinvasata, vale a dire

- Quando la pianta è cresciuta troppo ed il vaso risulta piccolo.

- Quando il substrato sta marcendo o è consumato tanto da non essere più drenante.

- Quando è infestata da parassiti o muffe.

In genere il periodo preferito per il rinvaso è dopo la fioritura, iniziando con il lavare per bene il substrato, in maniera da rendere più elastiche le radici per non spezzarle, anch'esse vanno lavate per ripulirle dal materiale, se vi sono parti morte andranno asportate con le cesoie che dovranno essere sempre prima disinfettate, successivamente, le parti tagliate saranno trattate con polveri fungicide.

Se le radici in seguito ad una lunga permanenza in un vaso troppo piccolo hanno difficoltà ad uscire, per evitare di spezzarle è bene immergere il vaso per circa trenta minuti in acqua appena tiepida.

L'orchidea Phalaenopsis è molto sensibile alle malattie, che spesso sono favorite da una sbagliata tecnica di coltivazione, esse si suddividono in :

- Parassitarie

- Non parassitarie,

Tra le prime, la pianta può essere infestata dalla Cocciniglia o da Afidi che oltre a fare un danno diretto, sono veicoli di numerosi virus, mentre quelle non parassitarie sono visibili, come la caduta delle foglie, arresto della crescita, mancata fioritura o ustione delle foglie.

La potatura non è sempre consigliata in una pianta che vegeta bene, ma se volete farlo assicuratevi di utilizzare cesoie disinfettate e sterilizzate, meglio quelle usa e getta.

Generalmente la potatura si effettua dopo il secondo nodo, ma può essere praticata anche alla base, a quel punto sarà opportuno utilizzare sulla ferita un mastice che permetta di velocizzare la cicatrizzazione evitando infezioni e favorendo nuovi getti e quindi nuova fioritura.

Se la vostra orchidea Phalaenopsis è particolarmente florida, potete partecipare a dei concorsi floreali che con metodi di giudizio a livello mondiale, dopo aver visionato la pianta attribuiranno dei punteggi a secondo delle caratteristiche ed ai pregi della pianta esposta.