Euforbie bizzarre

Euforbie bizzarre

Il genere euforbia conta svariate centinaia di specie, più ibridi e cultivar coltivati dagli appassionati, diffuse in natura in buona parte del globo, soprattutto in Africa e in sud America; esistono euforbie di ogni tipo, alcune sono arbusti vivaci diffusi anche nella macchia mediterranea, altre sono grandi arbusti ben ramificati diffusi in Messico, come le stelle di Natale, altre ancora sembrano grossi cactus, che ricordano le grandi cactacee dei deserti americani. Tra le euforbie succulente, in particolare, ne esistono specie dall’aspetto bizzarro e particolare, poco diffuse in coltivazione, ma molto amate dagli appassionati.

In genere quando si parla di euforbie succulente, si pensa subito all’euforbia trigona o all’euforbia ingens, ovvero a quelle euforbie spesso confuse con dei cactus, con fusto eretto, poco ramificato, a sezione triangolare o quadrangolare, con costolature irte di spine.

In realtà le specie di euforbia succulente sono quasi un migliaio, e comprendono forme di ogni tipo e dimensione.

Alcune sono di dimensioni minuscole, altre formano ampie colonie di fusti cilindrici, alcune sono completamente prive di spine, altre ne sono quasi interamente ricoperte.

Le euforbie più strane: l’euforbia tirucalli

Tra le euforbie di forma particolare sicuramente l’euphorbia tirucalli occupa un posto predominante; si tratta di una forma succulente di euforbia, che produce ampi arbusti molto singolari, infatti sviluppa fusti sottili, cilindrici, molto ramificati, che danno origine ad ampie colonie di strani fusti chiari e sottili, simili a del vischio ipertrofico. Sui fusti di colore verde chiaro crescono piccole foglie, ma solo quando il clima è particolarmente clemente, fresco e non siccitoso. Queste euforbie hanno origini africane, ma sono diffuse in gran parte dei paesi con clima asciutto, anche in Asia e in America meridionale.

Sono piante molto ben adattatesi a climi particolarmente severi, dove poche altre piante resisterebbero, come avviene nella savana africana, dove per molti mesi all’anno le piogge sono solo un ricordo.

Euforbie bizzarre

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Euphorbia horrida e le altre euforbie spinose

Euforbie bizzarreEsistono decine di specie di euforbie succulente che sviluppano fusti tozzi, cilindrici, con apice a cupola, di colore verde, molto simili a cactacee, spesso con costolature evidenti, munite di spine acuminate. Spesso nelle euforbie le spine hanno un colore diverso rispetto al fusto della pianta, rosso, bruno o nero, cosa che le rende molto evidenti. Molte di queste specie di euforbia producono nel tempo ampi cespi, che si allargano sul terreno come piante tappezzanti.

Sono piante molto longeve, con poche necessità colturali, ed anche di aspetto molto gradevole, soprattutto le specie con spine colorate; ulteriore particolarità di queste euforbie sta nel fatto che spesso producono piccioli floreali identici a spine, all’apice dei fusti, su cui sbocciano le particolari infiorescenze delle euforbie, i ciazi. Quindi si ottiene un effetto abbastanza particolare, perché la pianta presenta fiori all’apice delle spine.

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Euforbie piatte

Euforbie bizzarreEsistono alcune specie, come euforbia flanagani e euforbia caput-medusae, che producono un corpo centrale piatto, dall’aspetto gibboso, da cui si dipartono numerosi piccoli fusti, che rendono le piante simili alla testa di Medusa, con mille piccoli serpentelli.


Euforbie tondeggianti

Euforbie bizzarreEuforbia obesa ne è un esempio tipico, esistono alcune euforbie che presentano un corpo quasi sferico, o un tozzo cilindro, proprio come avviene per molte cactacee.


Coltivare le euforbie succulente

Il nostro viaggio tra le euforbie dalle forme particolari potrebbe continuare a lungo, visto il numero di specie; tutte queste piante hanno esigenze colturali simili, essendosi adattate a vivere in zone con clima arido. Quindi amano terreni molto sciolti e non particolarmente fertili, prediligono posizioni luminose, possibilmente soleggiate o semi ombreggiate.

Necessitano d annaffiature regolari nei mesi caldi, mentre preferiscono minori quantità d’acqua con l’abbassarsi delle temperature: più sono coltivate al freddo, e meno vanno annaffiature.

In generale si tende ad annaffiare le piante solo quando il terreno è ben asciutto, quindi in luglio potrebbero necessitare di annaffiature quasi quotidiane, mentre in ottobre una annaffiatura a settimana può essere sufficiente.

Queste piante temono il gelo, e non sopportano temperature inferiori ai 4-5°C, in inverno vanno quindi coltivate al riparo, o in un vano scale poco riscaldato, o in serra fredda se ne possediamo una, oppure sul terrazzo, in posizione soleggiata, dove non ricevano l’acqua delle piogge.

In genere sono piante a sviluppo abbastanza lento, quindi non necessitano di frequenti rinvasi; si utilizzano contenitori abbastanza piccoli, con un terriccio costituito da poca torba, mescolata con sabbia, pozzolana, pietra pomice, insomma un qualsiasi substrato incoerente.

Le concimazioni si praticano nel periodo vegetativo, tra aprile e settembre, utilizzando un fertilizzante specifico per piante succulente, povero in azoto e ricco in potassio.




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