coltivare piante grasse
Coltivare le piante grasse in casa non è per nulla difficile, poiché si tratta di specie che non manifestano esigenze specifiche e non necessitano di cure particolari. Ciò non toglie, comunque, che nel momento in cui le succulente vengono messe a dimora, è opportuno prestare attenzione ad alcuni fattori fondamentali. In particolare, per poter originare un ciclo vegetativo corretto bisogna prendere in considerazione l’esposizione al sole, la temperatura dell’aria e l’umidità dell’ambiente. Soprattutto quest’ultimo elemento riveste un’importanza decisamente elevata: infatti, un tasso di umidità prolungato nel tempo ed eccessivamente alto rischia di compromettere la salute e danneggiare la pianta, provocando fenomeni di marciume che quasi sicuramente porterebbero, nel giro di poche settimane, alla morte. Tale rischio, ovviamente, non si corre nelle strutture dotate di impianti di riscaldamento in grado di mantenere temperatura e umidità costanti. Vale la pena di ricordare, per altro, che le piante d’appartamento comuni e le piante grasse spesso manifestano esigenze differenti, nel senso che le prime nella maggior parte dei casi preferiscono climi tropicali, a differenza delle succulente che invece amano livelli di umidità bassi.
Allo stesso modo merita di essere sottolineato il fatto che le succulente, a causa della temperatura media, corrispondente a circa venti gradi, di un ambiente domestico, non sono in grado di affrontare il periodo di riposo vegetativo in inverno. Ciò significa che esse crescono continuamente, anche se si tratta di una crescita lenta. Il rischio conseguente è quello dell’eziolamento, che comunque può essere evitato collocando le piante a dimora in un posto sufficientemente illuminato, specialmente nei mesi estivi quando si verifica la ripresa vegetativa più evidente. Viceversa, un luogo scarsamente illuminato provocherebbe una crescita velocizzata (visto che la crescita si verifica nelle ore notturne) e al tempo stesso determinerebbe una rallentamento della fotosintesi clorifilliana. Il risultato sarebbe visibile nel fusto biancastro o giallastro, in tessuti e spine più deboli e in generale in una pianta nettamente più fragile e sensibile agli attacchi di funghi e parassiti.
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E’ preferibile, quindi, coltivare piante grasse sui balconi o sui davanzali, o in alternativa posizionandole vicino a una vetrata. Nel caso in cui questa collocazione non fosse possibile, sarebbe opportuno evitare irrigazioni abbondanti, così da rallentare lo sviluppo della pianta. In questo modo i peli assorbenti, sottili e delicati, non andranno incontro alla morte, e in generale la pianta non si indebolirò a causa della crescita affusolata marcata. Un ulteriore accorgimento da prendere a proposito della coltivazione domestica riguarda l’illuminazione: la pianta, in altre parole, dovrebbe essere ruotata gradualmente una volta a settimana, così da evitare una crescita di una sola parte verso il sole. Altro problema sarebbe la fioritura, che si verifica spesso più tardi di quel che ci si aspetta: nelle specie colonnari, per esempio, avviene solo dopo che la pianta ha raggiunto almeno il metro e mezzo di altezza. Per questo motivo sarebbe meglio coltivare in casa specie più comuni e di piccole dimensioni, che, a fronte di una crescita lenta, presentano il vantaggio di fiorire nel giro di breve tempo: è il caso della mammillaria, della lobivia, dell’echinopsis e soprattutto della coryphanta. A prescindere dalle dimensioni, comunque, tutte le piante grasse devono essere protette dal rischio di contrarre malattie, che aumenta – talvolta dando origine a danni irreparabili – nel caso in cui le condizioni dell’ambiente non corrispondano alle condizioni ideali.
Basti pensare a una temperatura troppo alta, che causa la comparsa di infetti infestanti come le cocciniglie, il nemico per eccellenza delle specie coltivate in vaso. Per verificare la loro presenza, è sufficiente guardare fusto e foglie: se sono presenti aree, anche piccole, ricoperte di materiale cotonoso, significa che la pianta è assaltata dalle cocciniglie. E’ proprio all’interno di questo involucro, di colore biancastro, che si trova l’insetto. E’ possibile, in ogni caso, eliminarlo manualmente applicando una soluzione di olio di lino o di acqua e sapone, o in alternativa utilizzando semplicemente uno spazzolino. In ogni caso, dato che le uova si trovano all’interno del terreno, non dovrà sorprendere la comparsa di altre cocciniglie: pertanto, potrebbe rendersi necessario procedere a un rinvaso utilizzando terreno sterile.
Un elemento spesso sottovalutato, nella coltivazione delle piante grasse, è rappresentato dall’aria. In particolare, le succulente necessitano, come tutte le altre specie vegetali, di anidride carbonica, indispensabile nell’ambito della fotosintesi, e di ossigeno, che serve per la respirazione. Mentre, però, le comuni piante ornamentali assimilano l’anidride carbonica di giorno, cioè quando avviene la fotosintesi clorofilliana, nella piante grasse accade il contrario, visto che, pur avvenendo la fotosintesi di giorno, l’assimilazione si verifica durante le ore notturne. Gli ambiente poco areati dovrebbero essere evitati per favorire una coltivazione ottimale, e in generale quelli che non consentono un’adeguata circolazione di aria pulita: il rischio, infatti, è che possano svilupparsi funghi, e quindi infezioni. Tali attenzioni, per altro, devono valere a maggior ragione se la coltivazione avviene all'interno di serre riscaldate.
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Le piante grasse più correttamente nominate piante succulente sono spesso coltivate in ambiente domestico, sia esso rapp
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