piante grasse cactus
Le piante grasse o succulente, sono piante costituite da tessuti contenenti liquidi immagazzinati all'interno di foglie, fusto e radici. I liquidi sono essenziali per la sopravvivenza della pianta, soprattutto in caso di lunghi periodi di siccità. Il nome con cui sono designate rimanda dunque al rigonfiamento contenente succo, del tutto privo di grassi.
Si è soliti distinguere tra cactacee e succulente non cactacee. Queste ultime presentano quasi tutte succulenza fogliare, crescono in zone ad aridità non prolungata cui sopravvivono ricorrendo alla caduta delle foglie come ultimo meccanismo di difesa dall'ambiente esterno.
La maggior parte delle cactacee presentano invece fusto succulento, con spine per ridurre al massimo la traspirazione. La clorofilla conferisce il classico colore verde proprio di queste piante, con fusto a colonna.
Alcuni cactus sono invece definiti caduciformi e sono caratterizzati da un rigonfiamento alla base detto caudex, quasi mai di colore verde per la mancanza di fotosintesi.
Altre specie sono proprie delle regioni desertiche, con radici fibrose che si espandono al di sotto della superficie per utilizzare la rugiada notturna. Di fronte a cattive condizioni ambientali, la parte esterna della pianta muore, mentre le radici continuano a vivere in attesa di condizioni atmosferiche propizie.
I cactus appartengono alla famiglia delle cactaceae, comprendente oltre cento generi ed almeno due migliaia di specie diverse per quanto riguarda fusto, foglie e dimensioni. Si tratta di piante capaci di mimetizzarsi nell'ambiente circostante, crescendo in luoghi imepnsabili e ricoprendosi di spine o tessuti velenosi. I fiori che crescono sul fusto assicurano la sopravvivenza della pianta, richiamando uccelli impollinatori o insetti. I semi vengono dispersi dal vento ed alcuni di essi non germogliano in assenza delle condizioni più adatte alla crescita ed alla sopravvivenza.
Cactus e piante grasse in generale non appartengono alla nostra zona climatica, ci conseguenza sarà opportuno curarle con particolare attenzione. In generale per coltivare le piante grasse occorre buono spirito di osservazione, imparando ad inviduare piccoli mutamenti potenzialmente pericolosi per la salute della pianta.
Le piante grasse vivono in substrati piuttosto differenti tra loro, di conseguenza non esiste un terriccio ideale o specifico che ne possa garantire la crescita ottimale. L'ideale sarebbe sperimentare in proprio, tenendo bene in considerazione le condizioni ambientali in cui cresceremo le piante.
Esistono tuttavia fattori da non sottovalutare nella scelta del terriccio. Prima di tutto è meglio optare per una struttura porosa e priva di troppa sostanza organica, un substrato che lasci passare acqua ed aria senza asciugare troppo velocemente in modo che gli ioni in esso contenuti non vengano dilavati con troppa facilità dall'acqua.
Dal momento che questo tipo di suolo non è facilmente reperibile alle nostre latitudini, potremo scegliere di miscelare terra di campo, sabbia, terriccio di foglie ed eventualmente sostituti, aggiungendo eventualmente fertilizzante trivalente, anticrittogamici ed antiparassitari in polvere.
Le piante grasse in genere gradiscono inoltre un pH neutro o leggermente acido, facilmente controllabile per mezzo di un piccametro, acquistabile anche in farmacia. Per ridurre un pH eccessivamente alto potremo aggiungere gesso o torba al terriccio, mentre per aumentarlo sarà sufficiente miscelare polvere di marmo, calce o gusci d'ostriche sotto forma di farina.
Ad ogni modo, cactus e piante grasse presentano straordinarie capacità adattive ed un eventuale errore non ne pregiudicherà la crescita.
Le piante grasse acquistate nei centri commerciali o sulle bancarelle sono spesso soggette ad interventi nocivi, quali la presenza di fiori finti o cappellini infilzati nella pianta stessa. Le esigenze di marketing arrivano persino a rinchiudere le piante all'interno di ampolle di vetro che non permettono loro di respirare, stipate le une contro alle altre, agonizzando fino a morire. La cosa migliore da farsi in questi casi è quella di non procedere all'acquisto, nella speranza che prima o poi queste pratiche cessino.
Ma come comportarsi una volta effettuato l'acquisto? ricordate che le piante grasse sono esseri viventi, non svolgono la funzione di soprammobili e soprattutto non assorbono le radiazioni degli apparecchi elettronici. Molte persone acquistano piante grasse e cactus per collocarle al fianco dei propri computer, spinti da leggende urbane secondo le quali queste piante sarebbero capaci di assorbirne le radiazioni.
E per quanto riguarda l'acqua? conviene non fidarsi delle voci che circolano poichè nella maggior parte dei casi si rivelano false. Come tutte le piante, anche cactus e piante grasse in genere necessitano di essere annaffiate e di vedere la luce del sole, pena una crescita stentata e con una forma sempre più affusolata.
In inverno dovremo dunque collocare la pianta al coperto, soprattutto se le temperature medie si aggirano al di sotto dei 10°C. Assicuriamoci che sia esposta alla luce e che mantenga la turgdità, in inverno infatti queste piante si trovano in stato di riposo e non è necessario annaffiarle con frequenza, basterà inumidire il terriccio.
Una volta giunta la bella stagione potremo spostarla all'aperto ed annaffiarla regolarmente, in genere ogni qual volta il terriccio risulti troppo secco. Durante i primi giorni bisognerà fare attenzione alle scottature, evitando che la luce del sole arrivi a colpire direttamente la nostra piantina. Eventuali scottature si presentano come chiazze più chiare sulla superficie della pianta che, nei soggetti più giovani, tenderanno a staccarsi autonomamente. Se le piante vivono in una serra sarà opportuno aprirla durante le giornate più calde, onde evitare che si scottino a causa di eventuali difetti di aerazione.
I coltivatori più inesperti dovranno fare attenzione affinchè la pianta non marcisca, evitando di bagnare eccessivamente il terriccio. In mancanza o scarsità di ossigeno, non è infatti raro che si sviluppino funghi in grado di propagarsi a grande velocità. Ricordiamoci quindi di annaffare le nostre piante almeno due volte al mese ed in maniera abbondante, tenendo conto della stagione e dell'eventuale esposizione al sole. L'apporto di acqua andrà invece ridotto durante la stagione invernale, periodo durante il quale il metabolismo delle piante grasse diminuisce.
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La cocciniglia è indubbiamente il parassita che più di frequente si riscontra nella coltivazione delle piante grasse. Si tratta di un'infestazione facilmente riconoscibile in quanto si manifesta come piccoli battufoli di cotone attaccati alla parte aerea della pianta. Nel caso in cui solo poche zone siano affetta da cocciniglia cotonosa potremo schiacciarle con l'aiuto di uno stuzzicadenti, in caso contrario sarà più efficace ricorrere ad un insetticida. In linea generale ricordiamo sempre di controllare gli apici della pianta ed eliminare i parassiti non appena visibili.
La cocciniglia può attaccare anche le radici delle succulente. In questo caso non è possibile individuare la presenza del parassita, ma noteremo un arresto nella crescita mentre la pianta risulterà debilitata. Per eliminare il parassita dovremo quindi svasare la pianta in modo da ripulire le radici ed applicare un insetticida efficace.
Acari o ragnetti rossi sono ugualmente diffusi e l'attacco si potrà prevenire in maniera efficace nebulizzando acqua sulla superficie delle piante. Come è noto, gli acari si riproducono grazie ad una superficie secca, mentre lo sporco che si accumula sulla superficie delle piante costituisce un terreno favorevole per il proliferare di questi parassiti. Irrorare e pulire con attenzione la superficie delle piante grasse è il metodo ideale per tenere lontane muffe, funghi e parassiti,
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