Porro - Allium porrum
Il porro, il cui nome latino è Allium porrum, è una pianta da orto coltivata in tutta l'Italia e originaria probabilmente delle regioni mediterranee. Di questa pianta si utilizza il fusto, costituito dalle guaine fogliari, strettamente sovrapposte le une alte altre. Si impiega crudo, come condimento, o cotto.
L'Allium porrum è una pianta biennale è coltivata come annuale.
Alta 40-80 cm, ha un apparato radicale fascicolato formato da numerosissime radici sottili, queste si originano da un fusto ridotto.
Nel fusto sono inserite anche le foglie lineari e lanceolate, strettamente sovrapposte le une alle altre nella porzione basale, e disposte in due serie opposte.
Nell'annata successiva a quella in cui viene effettuata la semina dell'Allium porrum, si forma lo scapo fiorale alto fino a 80 cm portante all'estremità superiore un'infiorescenza a ombrella, globosa, formata da un numero molto elevato di fiori bianchi, rosa o lilla.
I semi sono piccoli, neri, angolosi.
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Il Lungo gigante d'inverno, l'Elefante, il Mostruoso di Carentan, il Genovese, Grosso Corto Mostruoso di Rouen, Grosso Corto d'Estate, Gigante d'Italia.
Clima: gradisce i climi temperati, ma sopporta bene anche il freddo.
Terreno: il porro cresce bene nei terreni piuttosto leggeri e fertili
Avvicendamento: non deve seguire cavoli e patate. Non deve essere coltivato nuovamente sullo stesso orto prima che siano trascorsi almeno quattro anni dalla coltura precedente.
Consociazione: con cavoli, lattughe, finocchi, carote.
La semina avviene in semenzaio a una profondità di pochi millimetri: a letto caldo in dicembre-gennaio o all'aperto da marzo a giugno, direttamente a dimora nell'orto da marzo a luglio.
Quando le piantine hanno formato la quarta / quinta foglia e il diametro del falso fusto e di circa 1 cm, si effettua il trapianto; questa operazione si compie dopo aver cimato leggermente le foglie, in giornate nuvolose o dopo il tramonto.
Il terreno si prepara mediante una vangatura profonda e con successive zappature. nel corso delle quali si somministrano 30/40 g/mq di concime complesso 6-12-9. Dopo il trapianto si effettuano alcune sarchiature e una rincalzatura innaffiando il terreno se secco.
Distanza fra le piante 15-20 cm sulla fila, e 25-30 cm fra le file.
La raccolta si effettua in epoche diverse, a seconda del periodo nel quale sono avvenuti la semina e il trapianto; i periodi di raccolta cadono in estate, in autunno e in inverno. Il porro può essere conservato, in condizioni adatte, per periodi di tempo abbastanza lunghi. Prima di utilizzarlo si eliminano le foglie più esterne;
Il letame maturo (4 g/mq) deve essere interrato in estate / autunno alla profondità di 30 cm. Nel corso della coltivazione si effettua anche una concimazione in copertura, con un quantitativo limitato di nitrato di calcio; è consigliabile non eccedere nella quantità di fertilizzanti azotati, in quanto, in questo caso, si otterrebbebero porri poco conservabili.
Il terreno deve essere tenuto sempre libero da piante infestanti, effettuando ripetute sarchiature e scerbature.
Nei periodi in cui non piove è necessario annaffiare abbondantemente ma evitare i ristagni d'acqua.
Il cancro causa deformazioni e spaccature. La lotta si basa su trattamenti a base di poltiglia bordolese, per il resto le malattie e i parassiti sono simili a quelle dell'aglio e cipolla.
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