Fitofarmaci

Fitofarmaci: come utilizzarli

In botanica con il termine fitofarmaci si intendono quei prodotti, chimici o di origine naturale, utilizzati per difendere le piante da parassiti, malattie, insetti di vario genere.

La gran parte di questi prodotti è disponibile sul mercato per l’uso amatoriale, mentre alcuni fitofarmaci vengono impiegati solo in agricoltura, o soltanto da professionisti.

Possiamo distinguere tre grandi famiglie di fitofarmaci: quelli utili per la difesa contro gli insetti ed altri parassiti animali, quelli da utilizzare per combattere le più comuni malattie di origine fungina; e in ultimo consideriamo i prodotti utilizzati per disinfestare i giardini dalle erbe infestanti.

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Insetti

oidioChiunque abbia un giardino, o anche un piccolo balcone, su cui ha coltivato poche piante da fiore, sa che purtroppo la gran parte di esse può venire periodicamente attaccata da parassiti di vario tipo. Gli insetti più diffusi sono sicuramente gli acari, che si sviluppano prevalentemente in situazioni di clima caldo ed asciutto (che in realtà non sono insetti, ma aracnidi, infatti vengono anche chiamati ragnetti rossi); gli afidi, diffusi su piante da fiore, ortaggi, piante da frutto, conifere; la cocciniglia, un insetto molto conosciuto dagli amanti di piante grasse: dalla cocciniglia si estrae un colorante molto pregiato, rosso, utilizzato anche nell’industria alimentare; un tempo si “allevava” la cocciniglia, prevalentemente su piante di fico d’India, dove sembra si sviluppi in maniera eccellente; i bruchi di vario genere, o altri minatori fogliari, che spesso hanno, uno sviluppo abbastanza rapido, dallo stadio larvale alla forma adulta; le lumache, cruccio soprattutto di chi coltiva un piccolo orto, che può trovare le giovani piante da poco messe a dimora completamente divorate. Molti altri sono gli insetti diffusi nel giardino, anche se la loro incidenza è minore rispetto ai precedenti; ricordiamo le formiche, anche se in effetti non danneggiano le piante, queste piccole lavoratrici possono entrare in casa, ed approfittare di briciole di pane o altri resti che trovano sul pavimento; sulle piante le formiche possono essere dannose perché vivono in simbiosi con gli afidi, da cui succhiano la melata residua: per aumentare la melata prodotta dagli afidi le formiche arrivano anche ad “allevare” questi insetti, trasportandoli da una pianta all’altra, e quindi allargando l’infestazione.

Anche le cicaline e la metcalfa provocano danni sulle piante, così come l’otiorrinco, un piccolo insetto scuro che depone le uova nel terreno: così come altre larve (ad esempio quelle di maggiolino) quelle di otiorrinco si nutrono delle radici delle piante; la forma adulta dell’insetto invece si sposta sulle foglie, provocando danni anche gravi.

  • Fragole Salve volevo sapere se le piantine di fragole hanno bisogno di qualche trattamento contro vari insetti.grazie Dario...

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Parassiti fungini

ticchiolaturaAnche in questo caso ci sono molte malattie diffusissime, alcune delle quali sembrano avere una particolare predilezione per alcuni tipi di piante: ad esempio l’oidio si diffonde particolarmente sulle rose, soprattutto nel caso in cui rimanga frequentemente dell’acqua sulla pagina fogliare durante le ore notturne; la bolla si manifesta spessissimo sul pesco, prevalentemente nel periodo primaverile, in caso di piogge abbondanti e sbalzi di temperatura significativi.

Altre malattie molto diffuse sono la botrite, i vari marciumi radicali, la ruggine, la peronospora della vite, oltre alle varie virosi e batteriosi, che fortunatamente spesso risparmiano gran parte delle piante coltivate dagli appassionati.

Alcune manifestazioni che possono venire scambiate per malattie sono le carenze nutrizionali: la più famosa è la clorosi, che si manifesta con particolare frequenza sulle piante acidofile, quando non sono in grado di assorbire dal terreno la giusta quantità di ferro.


Difendiamoci naturalmente

Prima di tutto vogliamo ricordare che il principale rimedio utile contro insetti e malattie fungine, consiste nel coltivare le piante nel miglior modo possibile: poniamole a dimora nel terreno più adatto e nel luogo indicato per la loro salute; ricordiamo di mantenere tra le piante un buono spazio, adatto a garantire sufficiente posto perché le piante possano svilupparsi senza intrecciarsi, oltre ad un buon riciclo dell’aria; in estate cerchiamo di annaffiare le piante durate le prime ore del mattino, evitando di bagnare eccessivamente il fogliame; per gli esemplari coltivati in vaso ricordiamo di cambiare il contenitore, almeno ogni due anni, sostituendo tutto il terriccio con substrato fresco e di buona qualità. Forniamo le giuste concimazioni, utilizzando un concime specifico per ogni essenza da noi coltivata, nei modi, nei tempi e nelle dosi indicate sulla confezione del concime stesso. Evitiamo anche le cure eccessive: troppa acqua, troppo concime, rinvasi troppo frequenti, potature azzardate o trasferimenti di piante durante il periodo vegetativo.

Ogni volta che acquistiamo una nuova pianta cerchiamo di informarci sulle esigenze colturali di tale essenza, e sui parassiti che la colpiscono con maggiore frequenza: talvolta è sufficiente vaporizzare con acqua demineralizzata una pianta soggetta all’attacco degli acari, per scongiurare la presenza di tali insetti.


Scelta ed utilizzo degli insetticidi

La gamma di prodotti disponibili per gli amanti delle piante è molto ampia; esistono fungicidi ed aficidi che penetrano all’interno dei tessuti delle piante, che hanno quindi una durata molto prolungata nel tempo, fino ad alcuni mesi; mentre i prodotti insetticidi più diffusi agiscono per contatto con gli insetti, e la loro azione si svolge per poche ore o per alcuni giorni.

Che si tratti di un prodotto chimico, di un “rimedio della nonna” o di un prodotto da utilizzare in agricoltura biologica, in linea generale si consiglia di utilizzare gli insetticidi solo in caso di reale necessità, ovvero solo se si sono visti numerosi insetti sulle piante, e solo se queste hanno subito danni significativi. Si consiglia di evitare l’utilizzo di insetticidi come prevenzione, soprattutto se si tratta di insetticidi che svolgono la loro azione per contatto con l’insetto: distribuendoli sulle piante non facciamo altro che disperdere nell’ambiente sostanze che possono avere un effetto nocivo sull’ecosistema.

Quando notiamo un insetto sulle nostre piante, un ingiallimento delle foglie o delle maculature preleviamo un campione, inseriamolo in un sacchetto trasparente, e chiudiamolo ermeticamente; rechiamoci quindi in un garden center o in un vivaio ben fornito, e chiediamo consiglio ad un esperto, per essere certi del tipo di parassita che si annida sulla nostra pianta: si consiglia di evitare insetticidi ad ampio spettro, che spesso sono nocivi anche per i nostri piccoli animali e per gli insetti utili che vivono nel nostro giardino.

Quindi utilizziamo rimedi specifici, solo su infestazioni manifeste; è buona norma anche evitare di diffondere in giardino qualsivoglia prodotto insetticida o fungicida durante le fioritura: eviteremo così di scacciare, o uccidere, gli insetti impollinatori, come le api.

Per le piante in vaso possiamo avvalerci dell’utilizzo di prodotti sistemici, che entrano all’interno dei tessuti della pianta, da mescolare all’acqua delle annaffiature; questi prodotti in genere si utilizzano a fine inverno, e generalmente un solo intervento è sufficiente per tutta la durata della stagione vegetativa.


Scelta ed utilizzo dei fungicidi

Anche in questo caso possiamo avvalerci di fungicidi che semplicemente ricoprono la lamina fogliare, proteggendola dalle infestazioni, ed altri prodotti che invece penetrano all’interno della lamina fogliare, garantendo una difesa più prolungata nel tempo.

Utilizziamo sempre solo il fungicida necessario a debellare la malattia che si è manifestata sulla pianta, evitando per quanto ci è possibile prodotti ad ampio spettro.


Nel caso dei fungicidi si può però intervenire con prodotti che fungono da prevenzione contro le malattie fungine, visto che alcune spore di malattie molto diffuse permangono sul terreno attorno alle piante, si annidano tra le foglie cadute in inverno, e si diffondono poi molto rapidamente con l’arrivo della bella stagione.

Anche in agricoltura si tende ad utilizzare polveri bagnabili di rame e/o zolfo, con cui vaporizzare il fogliame delle piante soggette a oidio, ruggine, peronospora o bolla, ed anche il terreno circostante; questo tipo di intervento si pratica in autunno, dopo la caduta delle foglie, o alla fine dell’inverno, prima che le gemme si ingrossino. Questo tipo di trattamento fungicida preventivo, a base di zolfo o di rame, viene praticato anche durante la stagione vegetativa, lontano dalle fioriture, ogni volta che si presentano sbalzi evidenti di temperatura, o lunghi periodi di piogge intense.

Per quanto riguarda altri tipi di fungicidi gli interventi vengono praticati solo quando la malattia si è manifestata, ed evitando anche in questo caso i periodi di fioritura.


Fitofarmaci: Come intervenire

Una volta scoperto il tipo di parassita che si annida sulle nostre piante, ed il prodotto che più si addice a sconfiggerlo, prepariamo la soluzione da vaporizzare sulle piante. Come detto prima le applicazioni di fitofarmaci si praticano lontano dai periodi di fioritura; durante i mesi più caldi dell’anno le applicazioni di prodotti per vaporizzazione sulla chioma della vegetazione, si praticano durante le prime ore del mattino, quando l’aria è ancora fresca. Evitiamo le giornate troppo calde ed assolate, ed evitiamo inoltre di vaporizzare le piante prima della pioggia, che vanificherebbe il nostro intervento.

Nella preparazione della soluzione di fitofarmaco atteniamoci scrupolosamente al foglietto illustrativo del prodotto da noi scelto: molte ricerche vegono fatte prima di commercializzare un prodotto da utilizzare sulle piante, tali ricerche sono volte a trovare la migliore dose possibile da utilizzare; non p detto che raddoppiando la dose di prodotto raddoppieremo anche l’effetto: molti fitofarmaci, se usati in dosi non consone, possono risultare dannosi per gli insetti utili, ed anche per le stesse piante su cui li stiamo utilizzando. Quindi perdiamo un poco del nostro tempo per informarci sulle dosi più adatte e sull’intervallo tra due applicazioni di prodotto, nel caso fossero necessarie.

Ricordiamo anche che se utilizziamo qualsivoglia prodotto contro gli insetti o le malattie fungine, su piante che poi utilizzeremo in cucina, che si tratti di orticole, piante da frutto o semplici aromatiche, dovremo attendere alcuni giorni prima di poter utilizzare una qualsiasi parte della pianta stessa per l’alimentazione: tale intervallo viene indicato sull’etichetta come “periodo di carenza”, trascorso il quale potremo ricominciare a gustare i pomodori del nostro orto senza problemi per la nostra salute.